Nel cuore della Sierra Maestra, dove le montagne si alzano come guardiane, Santo Domingo emerge come un santuario di biodiversità. Questo angolo di Cuba, situato nel municipio di Bartolomé Masó, nella provincia di Granma, tra la cordigliera e la pre cordigliera, non solo presenta il maestoso Pico Turquino —il tetto dell’Isola—, ma anche
il Comando di la Plata, epicentro di una storia che ancora palpita tra i suoi boschi .
Qui, la natura e il passato rivoluzionario si intrecciano in un dialogo perpetuo invitando il vaiaggiatore a immergersi in n periplo entrelazan en un dialogo perpetuo, invitando al viajero a sommergersi in un periplo nel quale ogni sentiero racconta due storie: quella della terra e quella dei suoi combattenti.
Santo Domingo è uno spazio vivo di specie uniche.
Tra il suo spessore, il Pilus Cubense —pianta endemica che solo qui dispone le sue radici — comparte il territorio con creature che sembrano tolte da un bestiario mistico: la mula del Diavolo e una farfalla con le ali trasparenti che danza come come una vetrata in movimento.
Non meno significativo il Tocororo, uccello nazionale di Cuba, il cui piumaggio ripete i colori della bandiera. Questi esseri, con l’enigmatica Cartacuba, trasformano ogni camminata in un safari di meraviglie, ricordandoci che in questo luogo la vita regna in forma esclusiva.
Santo Domingo è il rifugio perfetto per l’anima assetata di pace e il corpo avido di aventura. Un luogo dove si può cavalcare a cavallo di un mulo per sentieri insospettati e rotte che si s’intrecciano nella geografia come le radici delle sue felci arborescenti
Il fiume Yara, testimonio silenzioso, invita a percorrere le sue o ad addentrarsi nel bosco attraverso cammini con nomi che suonano a leggenda: Pozzo di Lola, Collina dello Specchio, Marea del Portillo… ognuno è un portale verso il selvaggio e il sacro.
Ma Santo Domingo non solo si definisce per la sua esuberanza naturale. Tra i suoi boschi si cela il Comando de la Plata, quartiere generale di Fidel Castro Ruz durante la forgia della Rivoluzione, un microcosmo di resistenza: armerie clandestine, alloggi per donne guerrigliere, la Casa della Stampa —un archivio di strategie e proclami— e,
sopratutto, Radio Rebelde, il cui segnale attraversava le montagne per diffondere speranze.
Santo Domingo ha tutto: la forza di un paesaggio che sfida il cielo, la solennità di una storia e il calore di un popolo che apre lesue porte al mondo.
Un luogo nel quale ogni roccia, ogni foglia sembrano sussurare: Qui si è lottato, quì si vive, quì si sogna. Visitare questo luogo di Cuba non è solo ricorrere un destino.
È abbrcciare un legato che continua a respirare, tra montagne e memorie. (GM/Granma Int.)