OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
«Gli alberi si devono mettere in fila perchè non passi il gigante delle sette leghe! È l’ora del conteggio e della marcia uniti, e dobbiamo andare in stretto quadrato come l’argento alle radici delle Ande!», ha citato la Casa de las Américas. JOSÉ MARTÍ, «NUESTRA AMÉRICA», 1891.Foto: Cubarte

La «diplomazia delle  cannoniere» contro l’unità latino americana
Il Cancelliere cubano ha reclamato rispetto per l’America Latina e i Caraibi come Zona di Pace
Sono sempre più le tensioni geopolítiche e le minacce degli Stati Uniti  alla sicurezza regionale dell’America Latina. I fatti recenti incendiano gli allarmi. 
Lo spiegamento di barche, navi, un sottomarino e migliaia di effettivi statunitensi nella regione, con il –banale  – pretesto della lotta contro il narcotraffico e i criminali che, si presume, mettono a rischio la sicurezza della potenza del Nord, è stato fortemente criticato.
La posizione di Cuba al rispetto è stata ben chiarita dal  membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, che nel suo muro in X ha espresso il suo appoggio all’unità  latino americana di fronte all’ingerenza straniera. 
Il Cancelliere dell’Isola ha denunciato che di fronte a questi fatti che rispondono alla «corrotta agenda» di Marco Rubio, il segretario di Stato degli USA, l’America Latina e dei Caraibi devono «essere rispettate come Zona di Pace». 
Questo è anche il motivo di una dichiarazione emessa dalla prestigiosa instituzione  culturale cubana Casa de las Américas, nella quale si  segnala che questa azione che sì rappresenta un pericolo per la sovranità regionale «sembrerebbe una banale farsa se non fosse perché ne potrebbe derivare una tragedia».
La Casa denunciaanche i fatti che coincidono con la «impudica» decisione di stabilire un prezzo «alla cattura» del presidente legíttimo 
della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, annunciata da Rubio.
La dichiarazione allarma sull’ambizione di Donald Trump de «prendersi la gloria d’essere il becchino della Rivoluzione Bolivariana», in una ricerca senza senso per consolidare le sue ambizioni di guida mondiale, a qualsiasi costo, anche della stabilità e della pace in America Latina.
Queste azioni della Casa Bianca evocano i tempi della Dottrina Monroe, quando gli Stati Uniti consideravano  l’America Latina e il Caraibi come il loro cortile posteriore e si arrogavano ildiritto d’intervenire nei temi interni della regione, violando così tutte le norme della convivenza  internazionale.
Di fronte a questa minaccia, la Casa de las Américas incita le forze della sinistra nella regione a lavorare per l’unità, evitando di cadere in «trappole e manipolazioni che apportano benefici solo alla reazione e al fascismo».
Il documento cita como esempio doloroso i prevedibili risultati delle  elezioni in Bolivia, come mostra del costo della divisione, e riconosce l’importanza del dibattito e dell’analisi collettiva di situazioni complesse, e sottolinea che è fondamentale avere ben chiaro chi è il «nemico principale degli ideali di Bolívar e Martí».
In quanto a quello che l’America Latina rispetta, è più che mai necessario il richiamo dell’Apostolo dell’indipendenza di Cuba, quando disse: 
«Gli alberi si devono mettere in fila perchè non passi il gigante delle sette leghe! È l’ora del conteggio e della marcia uniti, e dobbiamo andare in stretto quadrato come l’argento alle radici delle Ande!», ha citato la Casa de las Américas. ( GM/ Granma int.)