
Cuba ha inaugurato il 3 luglio l’Osservatorio Nazionale delle Droghe (OND), espressione della volontà politica di tolleranza zero a questo flagello, che domanda prevenzione e scontro.
La viceministro di Giustizia (Minjus), Pilar Varona Estrada, parlando con la stampa, ha detto che questo progetto ha come precedente l’ampia cooperazione internazionale sotto il principio di responsabilità condivisa.
Poi ha precisato che Cuba è firmataria delle tre convenzioni delle Nazioni Unite, che formano la cornice normativa attuale per la fiscalizzazione degli stupefacenti, delle sostanze psicotropi che e dei precursori chimici; inoltre di accordi governativi e accordi d’assistenza in materia civile e penale.
«L’Isola, ha detto, considera il traffico delle droghe come un delitto associato alla sicurezza nazionale, per cui assegna un maggior rigore in materia alla cornice di sanzioni precisate dal Codice Penale e dalla Repubblica».
Varona Estrada ha citato anche l’esistenza della Commissione Nazionale delle Droghe, nella quale confluiscono vari organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato relazionati con il tema.
Poi ha esposto che il lavoro per la realizzazione dell’Osservatorio è stato basato anche nell’assistenza tecnica del programma europeo di cooperazione Copolad III, non solo mediante visite, diagnosi tecniche e video conferenze, ma anche con programmi di seminari e dibattiti per tutto il personale che forma parte della sua struttura
L’implementazione dell’Osservatorio si funda in tre pilastri che lo fanno único tra tutti quelli che esistono:
* Una rete d’informazione per la raccolta di dati con l’obiettivo d’elaborare rapporti e diagnosi nazionali, per divulgare i risultati alla cittadinanza e prendere decisioni con informazioni autentiche e obiettive.
* Una rete d’investigazione coordinata tra i centri e le istituzioni scientifiche del paese per sintetizzare i progetti che esistono in materia di droghe con la costruzione di una base di dati.
* Un sistema d’allerta preventiva per identificare e rispondere rapidamente ai fatti che accadono in Cuba e nella regione.
Il OND avrà una inter-connessione con tutti gli attori della società per l’abbordaggio del tema con la rete degli Osservatori della regione e degli associati alla ONU,
«Tra le sue funzioni c’è anche la sistemazione dei dati,la vigilanza epidemiologica, l’analisi di tendenze nel mercato delle droghe, i rischi associati, le patologie e altri indici puntuali.
Il tenente colonnello Yoandry González García, secondo capo del Dipartimento dell’organo di scontro antidroghe del Ministero degli Interni, ha precisato che il paese mantiene la cooperazione con gli Stati Uniti nella lotta a questo flagello.
«La posizione del paese nelle rotte del traffico delle droghe come la cocaina, cannabis o marihuana costituisce un muro di contenzione del traffico che si dirige verso gli Stati Uniti», ha indicato.
Inoltre ha rimarcato che gli accordi bilaterali dal 2016 si mantengono nonostante la politica dell’attuale Governo.
Gli incontri sono però diminuiti e nell’ultimo periodo sono stati sospesi.
Inoltre il blocco è un limite grave per la cooperazione.
L’Isola onora gli impegni e informa le autorità statunitensi sui casi scoperti d’invio di droghe dal paese del nord a Cuba e di quelle persone che organizzano operazioni di traffico sia nello spazio aereo che in quello marittimo. (GM/Granma Int.)
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