Mentre i monopoli padroni delle piattaforme digitali d’internet censurano i siti, i profili, le pagine o i contenuti che reclamano la fine del genocidio contro il popolo palestinese o la fine della guerra economica di massima pressione contro Cuba, proliferano liberamente, in queste stesse reti, le convocazioni violente, gli incitamenti al disordine, le provocazioni e gli inganni per attentare contro la stabilità e gli interessi dei cubani, con richiami persino a realizzare azioni terroriste, aggressioni contro le autorità e anche ad uccidere.
Quello che un pugno di mafiosi fascistoidi della Florida sollecitava negli anni 1990 come «tre giorni per ammazzare i comunisti», oggi lo manifestano con disperati richiami per far cadere il Governo Rivoluzionario por qualsiasi via e metodo, mentre altri promettono somme di denaro per aggressioni sanguinose.
Non è casuale che si tratti di profili, pagine, siti e individui con nomi falsi radicati nel territorio degli Stati Uniti o in altri paesi alleati, dove radicano mercenari pagati o diplomati di corsi delle sovversive Ned, Usaid, dalle ambasciate degli Stati Uniti o altre.
La retorica cospirativa manipola, ricicla notizie false, cerca di confondere e magnificare le carenze, le problematiche sociali, le conseguenze della guerra economica nella quotidianità dei cubani per incrementare il malessere, seminare la demotivazione dividere e confrontare il Governo.
Conquiste e pilastri della Rivoluzione, bersagli permanenti dell’aggressione del blocco, stanno sotto il fuoco incrociato dei siti del cluster mediatico sovversivo, che chiamano alla distruzione dei valori, dei principi e della dignità dei cittadini, presentando uno scenario di caos e senza futuro, mentre incrementano le campagne contro le principali risorse del recupero economico e le relazioni internazionali di Cuba.
I terrorista sono all’agguato nello scenario fisico e virtuale. cercano brecce, ingenuità, disimpegno, dubbi o incertezze per ottenere complicità o reclutamenti con denaro fornito dal Segretario di Stato, padrone dei fondi sequestrati alla Usaid, e che li riparte e riparte...
Sono minacce che si affrontano con le armi di sempre, con intelligenza, fermezza e il supporto delle nostre leggi che non concepiscono il vacillamento, né l’impunità contro coloro che cercano d’approfittare delle reti sociali digitali per commettere reati gravi, come quelli descritti.
I reati indicati nel Codice Penale cubano sono molteplici e si possono configurare nello scenario delle reti sociali digitali per le quali esiste una cornice di sanzioni applicabile ad ogni fatto.
Spiccano Propaganda nemica, Diffamazione delle Istituzioni e Organizzazioni, Minacce, Oltraggio Sessuale, Corruzione di Minori, Diffamazione, Calunnia, Ingiuria, ricatto e imbroglio.
Anche il Vilipendio è una figura compresa tra i reati contro l’amministrazione e la giurisdizione, come Attentato e Resistenza , con la differenza che questi ultimi si estrapolano allo spazio fisico, e sono stati visti espressi per mezzo delle reti sociali.




