OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il Presidente di Cuba convoca a marciare per un mondo migliore. Photo: Prensa Latina

Il presidente Miguel Díaz-Canel ha esortato il popolo cubano a marciare il prossimo 1º Maggio contro il blocco e per questo mondo migliore possibile che l’Isola vuole e si merita
Con un messaggio diffuso nelle sue reti sociali, il Capo di Stato ha convocato a marciare contro il fascismo che ritorna, contro il genocidio in Gaza e i genocidi silenziosi provocati dalle ingiustizie che minacciano la nostra specie.
Il mandatario ha ricordato che più di 30 anni fa, dopo la caduta del socialismo in Europa le affollate manifestazioni per il Giorno Internazionale dei Lavoratori si limitarono a pochi paesi tra i quali Cuba.
Con legittimo orgoglio, ha sostenuto: «Oggi possiamo dire che pur nel mezzo delle più crudeli carenze non tralasciamo mai di sventolare le bandiere del socialismo».
Díaz-Canel ha segnalato che, da anni, amici e delegazioni di tutto il mondo viaggiano a Cuba in queste date «per celebrare la Festa del Proletariato in questa piccola ed eccezionale nazione dove comandano i lavoratori».
«Vogliono essere testimoni e condividere la forza della nostra difficile, ma comunque allegra
resistenza», ha sottolineato il dignitario che ha precisato che i visitatori non si vogliono perdere l’impressionante esempio dato da questo popolo.
Inoltre ha detto che i cubani sono capaci di celebrare i diritti conquistati, anche nelle peggiori condizioni economiche e nello stesso tempo criticando ed esigendo che assieme al blocco siamo capaci di eliminare le nostre stesse insufficienze e i nostri errori».
Per questo, ha precisato, è stato dato il potere alla classe lavoratrice dal trionfo della Rivoluzione nel 1959, e questo potere è stato rafforzato dichiarando Cuba Primo Statoio Socialista dell’ emisfero occidentale.
Nel suo messaggio il capo di Stato ha riaffermato la determinazione del suo paese d’andare avanti con fermezza e creatività.
«Questi giorni non sono meno difficili di quelli nei quali l’utopia sembrava un orizzonte lontano di fronte all’avversità globale. Così come allora oggi siamo sempre qui celebrando la volontà indistruttibile dei nostri lavoratori, degli artisti e dei creatori», ha espresso e ha sottolineato che l’economia nazionale affronta «venti d’uragano» di una strategia imperiale che vuole erodere la sovranità del paese, ma ha assicurato che la resistenza creativa continua ad essere il pilastro della nostra nazione.
Díaz-Canel  ha convocato a dimostrare ancora una volta che «non siamo vivi ed eretti perché lo ha voluto il più grande nemico del popolo cubano. Siamo vivi ed eretti resistendo e creando per la volontà delle cubane e dei cubani, e stavolta con un’ispirazione speciale».
In questo senso ha ricordato che il prossimo 1º Maggio si compiono 25 anni dal discorso del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, nel quale «convocò a operare con il senso del momento storico, a cambiare tutto quello che dev’essere cambiato e a emanciparci, noi stessi e con i nostri stessi sforzi».
«Marceremo il Primo Maggio mostrando la forza dell’unità per la nostra indipendenza e i nostri sogni di giustizia», ha esortato ancora. ( GM/ Granma Int.)