
Centinaia di attivisti solidali e simpatizzanti della Rivoluzione nel mondo hanno le più varie ragioni per accompagnare i cubani nei festeggiamenti per il Giorno Internazionale del Lavoro.
Blanca Alcántara Rodríguez, residente nella provincia peruviana di Trujillo, è pensionata. Realizza un desiderio di suo marito, già deceduto, con la sua presenza nell’Isola grande delle Antille.
«Il 1º. Maggio sará una bella festa, armoniosa e di fraternità, assieme ai cubani».
Priscila Aguiar, una compagna sua amica, è medico e lavora nella Favela Complexo do Alemán, a Río de Janeiro. Lei desidera incontrare molte persone piene d’entusiasmo, appoggiando la Rivoluzione, i suoi dirigenti e il Partito Comunista, perché lei milita in questa forza politica in Brasile.
Un ecuadoriano residente nella città statunitense di Nuova Jersey ha voluto mostrare la sua passione e la sua solidarietà con Cuba.
César Omar Sánchez vuole dire a questo popolo che «siamo contro il genocida retrogrado e ingiusto blocco che gli Stati Uniti impongono all’Isola». Ha aggiunto che: « In questo paese molte persone fanno pressione per porre fine a questa assurda politica e raccolgono tutto quello che possono per fare invii qui. È un modo di sfidare il blocco».
Como César Omar, Shaguille Fontnot, co/presidente della rete nazionale di solidarietà con Cuba negli USA, è venuto a offrire i suoi sentimenti e il suo appoggio ai cubani «che soffrono per questo criminale castigo della principale potenza economica del mondo».
Pius Yao Owugu, del Ghana, è ingegnere chimico laureato a Cuba «Siamo migliaia, solo del mio paese, i laureati delle università cubane.
Qui diventiamo professionisti per aiutare lo sviluppo della nostra patria e come altri del continente africano abbiamo avuto lo stesso privilegio di contare con la solidarietà di questo bel paese».
I greci Alejandra Valai, Georgia Kalampoka, Kostas Xydas, Dimitris Petimezas, Charis Kouzoumis, hanno commentato che il 1º Maggio è un giorno speciale per il mondo e in Cuba si celebra in maniera differente.
Mentre qui non ci sono domande perché i diritti sono stati conquistati, nel mio paese li dobbiamo esigere, per esempio il diritto al lavoro e altri reclami sociali».
Hyejeong Hwang, della Corea del Sud, su questo ha assicurato che in Cuba la data è motivo di festeggiamento, mentre in gran parte del mondo sono giornate di protesta ed anche per esigere garanzie sociali.
Tutti fanno parte della xvii Brigata Internazionale del Lavoro Volontario e la Solidarietà del 1º Maggio, che riunirà sino al prossimo 3 maggio circa 300 persone di 24 paesi, che parteciperanno all’Incontro Internazionale di Solidarietà con Cuba e l’Antimperialismo, il prossimo 2 maggio, nel
Palazzo delle Convenzioni. (GM/Granma Int.)