OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Indicazioni degli Stati Uniti per “scaldare” la fine dell’anno in Cuba. Foto: Razones de Cuba Foto: Internet

I venti del nord portano più di qualche fronte freddo a Cuba, alla quale le agenzie d’intelligenza degli USA preparano una fine dell’anno violenta, nel loro affanno di generare un’esplosione sociale che contribuisca a sovvertire l’ordine socio politico per distruggere, una volta per tutte, la Rivoluzione cubana.

Quest’anno «il piatto forte» dei terroristi radicati a Miami è «passare all’offensiva per far sì che succedano fatti in Cuba», cosa che considerano «imperiosa». Che a loro non funzioni bene niente da circa 60 anni li innervosisce, ha denunciato il sitio web Razones de Cuba.

La casa del capoccia contro rivoluzionario Ibrahim Bosh è servita da centro delle operazioni, nelle quali sono state rivelate le pressioni da parte dei finanziatori per realizzare gli attacchi approfittando del periodo festivo.

Eseguendo gli ordini del Dipariamento di Stato, Ibrahim Bosh, Orlando Gutiérrez Boronat e Manuel Milanés Pizonero cercano di convocare a uno sciopero generale per i giorni 10 e 11 dicembre, nel contesto del Giorno Internazionale dei Diritti Umani.

Hanno pensato di usare una parte del denaro che ricevono dal Governo statunitense per pagare azioni di presunta protesta durante la peregrinazione di San Lázaro, che si realizza tradizionalmente, il 17.

Tra i gruppuscoli che hanno pensato di unirsi alla nuova posta in scena ci sono gli autodenominati Partito Repubblicano di Cuba, e Movimento 30 Novembre, oltre a noti personaggi anticubani come Pedro Corso, Tomás Regalado e Rosa María Payá, che chiede un finanziamento all’Organizzazione degli Stati Americani e al governo degli USA per incitare a uno sciopero dei lavoratori della salute in Granma, Holguín e Camagüey.

Ogni anno, proprio nei giorni in cui la famiglia cubana cerca d’unirsi per dire addio a un periodo che è stato buono o difficile come il 2023, la controrivoluzione tenta di rompere la tranquillità, offrendo denaro per menzogne e offrendo illusori benefici per azioni pericolose, da un punto di vista legale, a persone che non hanno niente a che vedere con quello che difendono i provocatori.

Per fortuna, nonostante tanto accudire «all’imperioso», i pochi che abitualmente seguono lo show, terminano dando alla controrivoluzione la sua stessa medicina: facendosi pagare per quello che non hanno fatto mai, parlando di quello che non faranno mai e rispondendo davanti alla legge per la frustrazione di altri.

Il digitale con le sue valanghe di /fake news/ e le catene per sensibilizzare con falsità attraverso mezzi creati e finanziati dall’estero, per manipolare con politici anticubani e alcuni/influencers/, serve da piattaforma per articolare l’offensiva comunicazionale, stabilita nelle precedenti operazioni del Dipartimento di Stato.

Attaccare le principali fonti d’entrate economiche, elevare lo scontento popolare di fronte a errori nei servizi basici d’attenzione cittadina, e incrementare la sensazione di un clima d’insicurezza, si rivelano come il fine ultimo di azioni tanto ripetitive come evidenti nelle loro intenzioni: le critiche contro la salute e l’educazione, il discredito del turismo e l’incremento delle pubblicazioni su furti, reati e violenza di genere.

Le conseguenze del blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli USA contro Cuba si cancellano di fronte ad ogni problema presentato come il caos. Per esempio, come nel caso degli alimenti della canasta basica, che non giungono ogni mese sino al tavolo della famiglia cubana, sembrano non aver nulla a che vedere con la persecuzione finanziaria che soffrono le transazioni dell’Isola all’estero, ritardando le navi, rendendo impossibili i pagamenti e impedendole nuove opportunità d’affari.

Abbiamo un impegno con la verità, con il popolo di Cuba, mostrando come s’articola la guerra ibrida contro un’Isola che lotta per andare avanti, per essere prospera sostenibile. Di fronte ad ogni azione d’odio che realizzano contro Cuba, la verità sarà sempre la nostra arma più forte per conquistare la vittoria.