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Il 16 febbraio del 1903 il Governo di Estrada Palma cedette per la Base Navale in Guantánamo, un’area di 117,6 chilometri quadrati del territorio nazionale, che da allora resta occupata contro la volontà del popolo cubano Foto: Venceremos digital 

L’irlandese Fionnuala Ní Aoláin, la prima investigatrice indipendente della ONU che ha visitato il centro di detenzione degli Stati Uniti nell’illegale base navale di Guantanamo, ha detto che i 30 prigionieri nel luogo sono sottoposti con frequenza a trattamenti crudeli, disumani e degradanti secondo il diritto internazionale».
Il rapporto di  23 pagine indirizzato al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, raccoglie la sua opinione e dettaglia che gli attentati del 2001 a Nuova York, Washington e Pensilvannia, nei quali morirono circa  3 000 persone, furono «crimeni contro l’umanità», indica il quotidiano La Jornada.
Denuncia che l’uso da parte degli Stati Uniti di torture e sequestri  clandestini all’estero di coloro che sono accusati come presunti responsabili  di azioni terroriste e dei loro complici negli anni successivi agli attacchi,ha violato il diritto internazionale sui diritti umani.
È la prima volta che un governo statunitense ha permesso a un investigatore della ONU d’entrare nell’installazione, che è operativa dal 2002, ha indicato l’esperta, anche se il governo degli USA ha segnalato in uno scritto inviato al Consiglio dei Diritti Umani che le conclusioni dell’investigatrice speciale «sono unicamente sue»,  e che gli Stati Uniti sono in disaccordo negli aspetti significativi, con molte affermazioni giuridiche e di fatto contenute nel rapporto.
Come parte della sua relazione, Ní Aoláin ha dettagliato che sono stati realizzati miglioramenti significativi nel carcere, ma che i detenuti, che sono detenuti,  30 uomini  «vivono in insicurezza, con sofferenza e ansia»
«Ho osservato che dopo quasi tre decenni di custodia la sofferenza di questi detenuti è profonda e continuata», ha scritto.
«Ognuno dei detenuti con i quali mi sono riunita vive con i danni implacabili che avvengono dopo pratiche sistematiche di isolamento clandestino in altri paesi, tortura e detenzione arbitraria»,
Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite  realizza il suo 53º periodo ordinario di sessioni dal 19 giugno al 14 luglio del 2023 nel Palazzo delle Nazioni di Ginevra, informa il sito web della ONU.
(GM/Granma Int.)