OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Miguel Febles Hernández

A Guáimaro, 154 anni fa, i cubani iniziarono una tradizione che avrebbe marcato per sempre il processo rivoluzionario, con il dibattito libero tra tutti i patrioti dei temi  nevralgici della nazione, sotto il segno dell’unità e del subordinamento degli interessi personali a favore di tutta la società.
L’Assemblea di Guáimaro dimostrò, molto presto, la necessità di unire il pensiero e l’azione dei patrioti cubani a favore della sovranità nazionale, come arma indispensabile per consolidare la vittoria il principio inviolabile anche nei momenti attuali.
Quella piccola estensione dell’allevamento, proclamata territorio libero dal 4 novembre del 1868, quando avvenne il sollevamento in armi in questa regione, si vestì a festa per accogliere la storica riunione, volontà unitaria che divenne  assemblea costituente.
In questa data tanto significativa non si può tralasciare d’evocare le figure daprotagonisti di Carlos Manuel de Céspedes e Ignacio Agramonte Loynaz, che con il res to dei delegati dei territorio insorgenti(Oriente, Camagüey e Las Villas) fondarono a Guáimaro la nazione cubana, dotata da un’istituzionalità giuridicamente rappresentata.  Al di sopra di differenze di concetti e discrepanze nei modi di concepire le strutture che avrebbero guidato i destini della nascente Repubblica, e della stessa guerra, riuscì ad imporsi la volontà comune di unire tutti gli sforzi possibili per portrare avanti una contesa molto difficile contro l’impero spagnolo.
Quello che avvenne a Guáimaro lasciò ben chiaro che la lotta indipendentista iniziata il 10 ottobre del 1868 non solo cercava di separare una colonia dalla sua metropoli, ma che era una guerra per la giustizia,  da lì che la Costituzione approvata proclamava in uno dei suoi articoli che «tutti gli abitanti della Repubblica sono interamente liberi».
Oltre a sigillare l’unità delle forze mambì, i fatti che riempirono di gloria quella località, i cui abitanti non dubitarono d’incenerirla prima di lasciarla occupare dal nemico, divennero  simbolo della nazione cubana e paradigma per affrontare,
resistere e vincere gli appetiti dominanti dei nemici di Cuba. (GM/Granma Int.)