
Santiago di Cuba.– Il terremoto avvenuto la mattina di ieri, è stato considerato molto simile ai terremoti registrati come percettibili nel territorio centro-occidentale di Cuba, nella notte del 9 gennaio del 2018, e all’alba del 16 aprile del 2020 (senza provocare danni di sorta.
Il dottore in Scienze Enrique Diego Arango Arias, capo del Servizio Sismologico Nazionale, appartenente al Centro Nazionale delle Investigazioni Sismologiche (Cenais), ha detto a Granma che l’evento, localizzato a 600 chilometri a sudovest dell’Isola della Gioventù, è avvenuto nella faglia Motagua, che si estende dal Guatemala alle Isole Caimán.
Registrato alle 10:16 della mattina, a una profondità di dieci chilometri con una forza di 5,5 gradi, si tratta del primo terremoto percettibile dell’ anno, ma non ha alcuna relazione con il sistema di faglie dell’attività sismica importante vicino all’Isola grande delle Antille.
Lo specialista ha aggiunto l’assenza di informazioni su possibili danni materiali umani e che come nei casi precedenti questo tipo di terremoto non rappresenta pericolo di tsunami per l’occidente né per nessun’altra regione cubana, rispondendo al meccanismo di faglia di questa zona e alla sua potenzialità.
Rispetto alla sua percezione a L’Avana, in località dell’Isola della Gioventù e altri luoghi, ha spiegato che risponde al tipo di corteccia
terrestre della zona (attualmente oggetto di studio per il Cenais), e facilita la trasmissione delle onde di bassa frequenza e lungo periodo che, data
l’estesa distanza dell’epicentro, si sentono maggiormente ai livelli superiori degli edifici alti.
Arango Arias ha aggiunto che gli studi del Cenais comprendono tutte le zone che circondano il paese e includono il controllo differenziato della situazione del nord di Las Tunas, ogni volta che, dal terremoto forza 5 del 8 novembre dell’anno scorso, questa regione, della quale non esistono al rispetto precedenti storici né strumentali, si mantiene molto attiva. GM- Granma Int.




