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Cuba ha più del 20 % della sua popolazione con 60 anni, precisamente il gruppo che corre il maggior rischio di sofrire Alzheimer e altras demenze. Photo: Dunia Álvarez Palacio

La malattia di Alzheimer è la forma più comune della demenza (sindrome generalmente di natura cronica o progressiva, caratterizzata dal deterioro della funzione cognitiva). In accordo con l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), si calcola che questo tipo di demenza rappresenta il 60 % - 70 % dei casi generali.
Il Alzheimer, dice il  Bollettino Factografico di Salute, provoca problemi con la memoria, il pensiero e il comportamento.
I sintomi quasi sempre si sviluppano lentamente e peggiorano nel tempo, sino a che sono così gravi che interferiscono con gli impegni quotidiani.  
La pubblicazione dettaglia che questa malattia non è una caratteristica normale dell’invecchiamento, e il più importante fattore di rischio conosciuto è l’aumento dell‘età e la maggioranza dl persone che la soffrono hanno più di 65 anni.
«Anche se i trattamenti attuali per il Alzheimer non possono detenere l’avanzare della malattia, possono rallentare per un tempo il peggioramento dei sintomi e migliorare la qualità di vita in questi pazienti e i loro badanti», segnala.
Quando si celebra il Giorno Mondiale del Alzheimer, questa malattia e altre demenze costituiscono uno dei principali problemi di salute che colpiscono i paesi di tutte le regioni, includendo Cuba.
L’Isola grande delle Antille, inoltre affronta il problema d’essere il quarto paese più invecchiato dell’America Latina e più del del 20 % della sua popolazione supera i 60 anni, precisamente il gruppo che corre il maggior rischio di soffrire di Alzheimer e altre demenze.
Secondo l’Annuario Stadistico del 2019, il tasso di mortalità nel paese per la malattia di Alzheimer e altre demenze è stato di 5 097 decessi, con un tasso del 45,4 por ogni 100 000 abitanti.
Il documento illustra che la prevalenza della sindrome demenziale era del 10,2 % nella popolazione di 65 anni e più, mentre circa il 60 o 70 % dei casi corrispondeva al Alzheimer, essendo la prima causa d’invalidità negli anziani e la più alta contribuente di dipendenza, necessità di assistenza, carico economico e stress psicologico nel badante.
Ciò nonostante si legge nel Bollettino che il paese lavora all’implementazione d’una strategia nazionale d’intervento, nella quale si pianifica la necessita di partecipazione di tutti i settori della società.
Si opera per ridurre lo stigma verso la demenza, con la diagnosi precoce dall’area di assistenza primaria di Salute e la difesa dei diritti degli anziani con deterioramento cognitivo.
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NEUROEPO E ALTRE SPERANZE CUBANE

Di fronte al problema che rappresenta l’invecchiamento della popolazione nel nostro paese e la prevalenza della malattia di
Alzheimer, la scienza cubana non è rimasta indietro nell’impegno di cercare una soluzione che almeno migliori la qualità di vita dei pazienti.
Uno dei più importanti è lo sviluppo della molecola NeuroEpo, farmaco creato dal Centro d’Immunologia Molecolare, in collaborazione con altre istituzioni di BioCubaFarma e del Ministero di Salute Pubblica, consistente in una formula nasale di eritropoyetina (EPO) umana ricombinante con basso contenuto di ácido sialico, una isoforma di composizione simile alla EPO naturale, che si produce nel sistema nervoso centrale.
I risultati nei saggi clinic fase II/III, realizzati in 174 pazienti, hanno dimostrato che la progressione della malattia si detiene e si sviluppa un miglioramento delle variabili cognitive nelle persone che hanno ricevuto il medicinale, rispetto a quelle che hanno ricevuto placebo.
Tali risultati hanno permesso al Centro per il Controllo Statale di Medicinali, Strumenti e Dispositivi Medici di assegnargli nel mese di marzo di quest’anno, il Registro Sanitario Condizionale per il trattamento in pazienti con Alzheimer moderato e leggero.
Attualmente si lavora per iniziare un saggio clinico fase III, che  inizierà prossimamente e che cerca di valutare l’efficacia e la sicurezza di questa formula.
Per questo si paragonerà il NeuralCIM (nome commerciale del NeuroEpo) con il Donepezilo, farmaco approvato dagli anni ’90,
dall‘Agenzia Regolatrice dei Medicinali degli USA.  
Intanto per la prima volta in Cuba, si realizzerà al paziente una diagnosi molecolare per il Alzheimer, non solo clinico.
Recentemente, a Ginevra, in Svizzeà, nella cornice del 32º Congresso Internazionale di Neurofisiologia Clinica,è stato approvato un accordo storico tra la Federazione Internazionale di Neurofisiologia Clinica e il Consorzio Globale del Cervello, diretto dallo  scienziato cubano Pedro Valdés-Sosa, capo del Progetto Cubano di Mappazione Cerebrale, per sviluppare nei prossimi quattro anni l’uso dell’elettroencefalogramma quantitativo per la diagnosi precoce del Alzheimer.
Otro ejemplo del trabajo de la ciencia cubana para mejorar las demencias, incluyendo el Alzheimer, es el desarrollo del producto jm-20, por parte del Centro de Investigación y Desarrollo de Medicamentos.
Questo farmaco, con circa dieci anni d’investigazioni precliniche prevede di cominciare gli studi clinici nel 2023 per il trattamento di alcune demenze tra le quali il Alzheimer