
Dopo tre giorni di arduo lavoro nel hotel Saratoga, semi distrutto verso mezzogiorno del 6 maggio, la priorità è sempre incontrare le cinque persone che sono scomparse tra le macerie. Il Gruppo Temporaneo del governo ha sottolineato che ogni pomeriggio, dal fatidico incidente, si controllano le azioni dopo l’esplosione provocata da una fuga di gas.
Nella riunione di questo lunedì - realizzata nel Palazzo della Rivoluzione- guidata dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è stato confermato che restano ricoverate 18 persone negli ospedali della capitale e che sei sono molto gravi.
I lesionati nell’incidente sono 93 e sino alla notte di lunedì 9 erano morte 42 persone per via del terribile crollo.
Il primo segretario del Partito nella capitale, Luis Antonio Torres Iríbar, ha detto che sono danneggiate 38 case per un totale di 95 persone.
«22 nuclei familiari sono stati evacuati verso la Villa Panamericana, con 69 personas, e il resto si è auto evacuato».
Tutto quello che appartiene ai danneggiati dell’edificio 609, situato a lato del Saratoga, resta ancora nel luogo perchè non si può accedere e si sta lavorando per eliminare le macerie dal laterale accanto al Hotel.
Gli uomini della Polizia Nazionale Rivoluzionaria custodiscono il luogo .
I beni materiali delle famiglie che vivono ai numeri 512 e 508, in calle Zulueta, sono stati portati alla Villa Panamericana.
Alle famiglie evacuate sono stati assegnati cucine elettriche, prodotti per l’igiene, alimentari, tessere annonarie, uniformi per gli studenti e aiuti economici da parte della direzione di Lavoro e Sicurezza Sociale.
Il dirigente del Partito ha spiegato che l’edificio 609 con 27 appartamenti si ricostruirà nello stesso luogo e si recupererà. Nel 512 ubicato al fondo è stato realizzato un controllo tecnico e si procederà alla sua demolizione.
È stato localizzato un luogo in Vives e Figuras, dove si costruirà un edificio con dieci appartamenti.
Il 508 sarà riparato nello stesso luogo.
Resatano due edifici in calle Dragones per i quali si farà un dettame tecnico quando i lavori nel hotel lo permetteranno.
Torres Iríbar ha precisato che si lavora anche nel Capitolio, che dev’essere terminato in giugno.
Le riparazioni al Tetro Martì permetteranno d’aprire le sue porte nel mese di settembre.
Si lavora intensamente anche nella scuola Concepción Arenal, danneggiata dall’esplosione di gas.
«Nel hotel, ha detto ancora, ci stiamo concentrando alla ricerca delle persone scomparse e all’eliminazione degli scombri».
In questa riunione –guidata anche dal ministro degli Interni, il generale di divisione Lázaro Alberto Álvarez Casas e dal primo viceministro delle Forze Armate Rivoluzionarie, generale di corpo d’esercito Ramón Espinosa Martín, membri del Burò Politico del Partito– sono state precisate le azioni iniziate martedì 10 nel hotel Saratoga.
Il ministro della Costruzione , René Mesa Villafaña, ha informato che tra gli impegni immediati ci sono l’eliminazione dell’acqua accumulata nella cantina dell’installazione e questo permetterà d’entrare più in profondità nel luogo. Inoltre si preparano condizioni per muovere con tutta la sicurezza i sistemi di clima, il gruppo elettrogeno e due contenitori di gas e vuotare la piscina. Tutto questo si realizzerà in tre fasi per la sua complessità.
Il Presidente cubano ha insistito sull’assistenza dettagliata delle vittime dell’incidente e dei loro familiari, in tutti i sensi.
Poi ha parlato soprattutto del sostegno psicologico dopo un fatto che ha costernato tutto il mondo e del riconoscimento alle persone che dal 6 maggio lavorano senza riposo per incontrare le vittime: una priorità che si manterrà sino a quando sarà incontrato l’ultimo scomparso ( GM – Granma Int.)