OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Heberferon. Photo: Internet

La dottoressa Marta Ayala Ávila, membro del Burò Politico del Partito e direttrice generale del Centro d’Ingegneria Genetica y Biotecnologia (CIGB), che ha sviluppato il farmaco HeberFERON ha informato Granma che Cuba valuta l’efficacia e la sicurezza del farmaco nel trattamento dei tumori cerebrali e renali, questi ultimi allo stadio più aggressivo.

Il dottore in Scienze Iraldo Bello Rivero, leader scientífico del progetto, ha indictao che se i risultati saranno quelli sperati dallo staff coinvolto negli studi, tra la fine del 2022 e il primo semestre del 2023 il farmaco potrà essere inserito nel registro sanitario per queste indicazioni nel nostro paese. Poi ha aggiunto che si sta investigando sull’utilizzo del prodotto come alternativa terapeutica nei carcinomi squamosi del testa e del collo ed ha indicato il vantaggio di poter contare sul HeberFERON per la qualità della vita dei pazienti sofferenti per carcinomi baso cellulari, dato che le lesioni, al 90%, appaiono sul viso e la prima opzione terapeutica indicata è la chirurgia, che può lasciare sequele estetiche.

Il medicinale si può applicare per questa malattia maligna della pelle di qualsiasi sottotipo, grandezza e localizzazione in una persona giovane o adulta, senza generare effetti avversi significativi.

Sino ad oggi più di 4000 pazienti di tutto il paese hanno ricevuto benefici grazie al suo utilizzo, con risultati favorevoli nel controllo e il miglioramento di questa neoplasia.

Il dottor Bello Rivero, ha detto che la risposta anti tumorale è stata rapida e completa nella regressione delle lesioni, fatto evidente anche in carcinomi che non avevano risposto a trattamenti precedenti, includendo quello chirurgico.

Poi ha ricordato che nei momenti picco di contagiati con la COVID-19 in Cuba, il HeberFERON è entrato a far parte del protocoll dei trattamenti stabiliti dal Ministero di Salute Pubblica per la loro amministrazione nei pazieni ad alto rischio, donne in gravidanza

e bambini.

Le prove osservate hanno posto in evidenza la sua notevole efficacia negativizzando i malati dal coronavirus SARS-COV-2, a pochi giorni dall’applicazione della prima dose e potenziando la risposta anti infiammatoria, elementi chiave per la diminuzione della cifra dei pazienti in stadi gravi e critici. ( GM- Granma Int.)