
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha segnalato in Twitter, a proposito della denuncia realizzata da esperti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che: « Sono già 20 anni di scandalosi abusi in territorio cubano, illegalmente occupato nella baia di Guantánamo dai maggiori violatori dei diritti umani del mondo».
I relatori dell’organismo multilaterale hanno sottolineato che la Base Navale di Guantánamo è un simbolo della mancanza sistematica di resa dei conti e proibizione della tortura, patrocinata dallo Stato, e la ONU ha pubblicato nella sua web una dichiarazione in cui definisce le pratiche del luogo «inaccettabili».
Ancora una volta si è reclamata dal Governo statunitense la chiusura del carcere, che i detenuti tornino alle loro case o a terzi paesi, in maniera sicura, rispettando il principio di non restituzione, che si offrano un rimedio e la riparazione a coloro che sono stati torturati e detenuti arbitrariamente dai suoi agenti e che si obblighino i responsabili delle azioni di tortura a renderne conto, in linea con le leggi internazionali dei diritti umani.
Gli esperti hanno ricordato che la prigione della Base Navale a Guantánamo aveva 700 reclusi e due decenni dopo ci sono ancora 39 detenuti tra i quali solo nove sono stati accusati o condannati per qualche reato.
Inoltre hanno espresso una speciale preoccupazione per la popolazione carceraria malata e invecchiata, che ha sofferto maltrattamenti, ed hanno condannato la mancanza d’assistenza medica adeguata così come l’inesistenza di riabilitazione per le torture, un obbligo sancito dal diritto internazionale.
Gli esperti hanno sottolineato che il limbo legale nella Base Navale pone in evidenza le mancanze del sistema giudiziario degli Stati Uniti per la protezione dei diritti umani e la difesa dello stato di diritto. ( GM – Granma Int.)




