
Le conquiste della scienza cubana hanno permesso d’ottenere cinque candidati a vaccino, tre dei quali sono stati approvati per il loro uso d’emergenza dalle autorità del paese, sono taciute dai grandi media internazionali e le investigazioni scientifiche relazionate a questi risultati sono discriminate nelle riviste di divulgazione e sono plagiate dalle industrie farmaceutiche.
Cuba avanza rapidamente nella vaccinazione degli adulti con i propri antigeni, le cui prove hanno dimostrato l’alta efficacia e la sicurezza della produzione locale. All’inizio di settembre è iniziata l’immunizzazione dei bambini e degli adolescenti, dopo un rigoroso saggio che ha avallato il suo uso in queste età.
Senza dubbio esiste molta disinformazione nei grandi media sui passi avanti di Cuba nell’area sanitaria oltre alla discriminazione nei settori scientifici internazionali sulle sue investigazioni.
Il direttore generale dell’Istituto Finlay dei Vaccini, Vicente Vérez Bencomo, lo ha denunciato in un’intervista con la televisione Russia Today.
L’esperto ha segnalato che questa segregazione avviene soprattutto nelle riviste specializzate, che ha definito come «una barriera che tende a emarginare i risultati scientifici che vengono da paesi poveri».
Explicó cómo los editores de las revistas científicas más importante del mundo han rechazado artículos de cubanos y después han publicado temas similares elaborados por autores de otros países.
La discriminazione non avviene solo per il luogo d’origine, ma anche per il genere, obbliga le nazioni con poche risorse a diffondere i loro studi nelle piattaforme pubbliche e questo ha generato che in vari casi le idee sono state rubate, ha dichiarato Vérez Bencomo.
«Abbiamo saputo che non si citano i risultati che appaiono dopo la pubblicazione delle multinazionali senza citare il credito della nostra pubblicazione».
Lo scienziato cubano, leader dello staff che ha creato tre delle vaccinazioni cubane –Soberana 01, Soberana 02 e Soberana Plus–, ha affermato che tra gli impegni affrontati c’è stata la scoperta di un farmaco in tempo record per la scienza cubana.
«La produzione dei vaccini, ha spiegato, è stata una grande sfida con molti ostacoli per via delle misure coercitive degli Stati Uniti che si sono indurite ed hanno rallentato la fornitura e l’acquisto delle materie prime e degli strumenti per realizzare le investigazioni sugli antigeni e per fabbricarli.
La discriminazione e il veto degli studi cubani hanno provocato la diffusione di false informazioni che mettono in dubbio l’efficacia degli antigeni fabbricati nell’Isola.
Sono un esempio le dichiarazioni dell’amministrazione statunitense che hanno messo in dubbio l’efficacia dei nostri vaccini e della capacità della scienza per affrontare la pandemia.
Queste accuse sono state respinte dalla comunità scientifica cubana con una lettera nella quale è stato spiegato al mandatario degli USA che è stato vittima della disinformazione, e gli sono state riferite le esperienze positive d’immunizzazione realizzate da decenni, nonostante il blocco. (GM-Granma Int.)




