
Con l’ospedale Hermanos Ameijeiras come luogo clinico è cominciato ieri, mercoledì 21 luglio, a L’Avana, il saggio Fase I/II con il candidato a vaccino Mambisa y con il vaccino Abdala in convalescenti della COVID-19, per valutare la sicurezza e l’immunogenicità dei due farmaci in questo settore della popolazione.
La dottoressa Iglermys Figueroa, capo del servizio d’Allergia in questa istituzione di Salute, ha spiegato nel telegiornale del mezzogiorno, che il saggio consiste nell’applicazione dei candidati in quattro gruppi di randomizzazione dei pazienti, tre di loro corrispondenti a Mambisa e uno a Abdala.
La dottoressa ha spiegato che Mambisa si applica in tre gruppi, perche dipende dal dispositivo nel quale si usa il possibile vaccino che può essere /spray nasale, in gocce o mediante un dispositivo cubano adattato a una siringa, per valutare qual’è il migliore, e continuare verso la seconda fase.
Poi ha ricordato che, essendo persone convalescenti che hanno già elevato un numero determinato di anticorpi in maniera naturale, l’obiettivo è il rinforzo dell’immunità dei soggetti.
La valutazione del Centro per il Controllo Statale dei Medicinali, Strumenti e Dispositivi Medici di Cuba (Cecmed), l’autorità che ha approvato il saggio, continua durante questo processo e in questa prima giornata è stato messo a fuoco il compimento delle buone pratiche cliniche.
La dottoressa in Scienze Diadelis Remírez ha sottolineato che si controlla tutto il processo di tracciabilità del saggio clinico, cosi come s’investigano con maggior profondità i servizi di laboratorio clinici e di farmacia, per certificarli in futuro.
Il saggio include 120 volontari del municipio di Centro Habana, tra 19 e 80 anni dimessi da almeno due mesi.




