
SANTIAGO DI CUBA.— Mariana Grajales Cuello, colei che la consegna dei suoi figli, di tutte le sue energie e l’amore per la libertà dei cubani l’ha consacrata Madre della Patria, ha ricevuto ieri, domenica 9 maggio, l’omaggio di una rappresentazione di santiagheri in nome del popolo cubano, nel cimitero patrimoniale Santa Ifigenia, di questa città.
In questa domenica tanto speciale, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha scritto dal suo account nella rete sociale Twitter:
«Felicità a tutte le madri cubane il cui amore per la famiglia è anche supporto della nazione. Il nostro affetto e la nostra ammirazione».
Ricordando, nella data, la dedizione quotidiana che nella storia ha caratterizzato i progenitori dell’Isola, il Capo di Stato ha segnalato in un altro messaggio: «Bello il giorno delle Madri, perchè ci ricorda l’omaggio che dobbiamo alle eroine di tutti i giorni. Felicità madri. Siamo i vostri figli. Siamo Cuba. Siamo Continuità».
Nell’omaggio a Mariana, è stata ricordata la considerazione di José Martí dopo la su morte: «Cosa c’era in questa donna, che epopea e mistero c’erano in questa umile donna, che santità e unzione ci furono nel suo seno di madre, che decoro e grandezza ci fu nella sua semplice vita che quando si scrive di lei è come dalla radice dell’anima, con dolcezza di figlio e con profondo affetto?».
Lázaro Expósito Canto e Beatriz Johnson Urrutia, membri del Comitato Centrale del Partito e massime autorità del Partito e del Governo nella provincia, rispettivamente, hanno posto un’offerta di fiori dedicati dal nostro popolo davanti al monumento funerario dell’insigne donna.

«Con in testa il suo fazzoletto d’anziana, con gli occhi di madre amorosa per il cubano», l’aveva vista l’Apostolo là in Giamaica, e di fronte a tanta virtù scrisse: «Tutti i cubani (…) seguirono il suo funerale perchè non c’è cuore di Cuba che non smetta di sentire tutto quello che deve a questa amata vecchietta!
(…). Patria, nella corona che lascia sulla tomba di Mariana Maceo, pone una parola: Madre!».
Oggi moltiplicata, la dimensione delle madri cubane è stata evocata da Díaz-Canel, che ha scritto: «Il Giorno delle Madri, che è sempre stato di baci, abbracci, visite e festeggiamenti di figli, nipoti, parenti vicini e lontani, amici e vicini, non sarà uguale in questa seconda domenica di maggio. Dall’isolamento le baciamo e le abbracciamo» (GM – Granma Int.)