OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Mio padre, meccanico di professione che abbandonò questo mondo prematuramente –io avevo solo nove anni e mio fratello undici–, un pomeriggio giunse pieno d’orgoglio con la sua tessera di militante del Partito Comunista, e questo è un ricordo che le brume del tempo non hanno potuto cancellare. Non era un gran conversatore, ma sentiva profonde emozioni e quel piccolo libro di cartoncino rosso che significava la sua dedizione a una causa, ci restò come legato e stimolo.

Lui non era nè fu l’unico che sperimentò questo senso dell’impegno e del riconoscimento collettivo che implica la militanza comunista .

Noi seguimmo i suoi passi come milioni, sapendo che il Partito non è una meta o un oracolo infallibile, ma un cammino popolato di sfide che ti obbligano a crescere come rivoluzionario, e soprattutto un’opera umana perfettibile e collettiva.

Sapersi membro di un’organizzazione che è avanguardia di un paese, non assegna altri benefici che l’obbligo d’essere conseguente e la disposizione permanente a sacrificarsi per il bene comune. Essere militante non ti dota di amuleti contro gli errori, nè ti situa al disopra delle carenze del popolo.

Senza dubbio, ti offre un appiglio morale e storico per comprendere meglio il senso del dovere.

Credo che mio padre fu un militante eccellente conseguente con quello che pensava e faceva. Non fu possibile contare sulla sua sapienza, ma altri ci hanno lasciato condotte e atteggiamenti che dimostrano il valore del Partito, questo che sarà sempre ara e mai piedestallo. ( GM – Granma Int.)