
Alle espressioni pronunciate dal Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha definito indegna, immorale e bugiarda l’accusa recente, fatta dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti su Cuba, in franca manipolazione del tema dei Diritti Umani, ha sommato le sue valutazioni, lunedì 5 aprile, il ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, che ha condannato in Twitter, «le dichiarazioni ingannevoli e politicizzate» del rapporto che le sostiene al quale, ha precisato, manca la verità, e lo ha definito «opportunista, arbitrario e unilaterale».
Nello stesso messaggio il Cancelliere ha invitato il Governo degli Stati Uniti «a finirla con la sua campagna di discredito e ingerenza».
Nella stessa giornata, con un comunicato stampa pubblicato nel sito web Cubaminrex, si è informato che il direttore incaricato degli Stati Uniti del Minrex, Carlos Fernández de Cossío, ieri pomeriggio, lunedì 5, ha convocato l’incaricato degli affari degli USA,Timothy Zúñiga-Brown, per comunicargli la condanna delle considerazioni del suo Governo, che utilizza in modo opportunista un tema tanto sensibile come i diritti umani per la sua politica d’aggressione contro i paesi che non gli sono subordinati, «che difendono il diritto sovrano dei loro popoli alla libera determinazione».
«In quello che riguarda Cuba, ripete calunnie che gruppi politici degli Stati Uniti, con posizioni estreme contro Cuba, hanno formulato per anni come pretesti per la promozione di azioni ostili e dell’imposizione di misure economiche coercitive indirizzate a pregiudicare il livello di vita della popolazione cubana, castigandola per il suo sostegno al sistema politico, economico e sociale che il paese ha scelto liberante e sovranamente», si legge nel comunicato.
Fernández de Cossío «ha sostenuto che le violazioni flagranti e sistematiche dei diritti umani negli Stati Uniti e da parte del Governo di questo paese sono ben note e sono documentate. Queste si riferiscono al razzismo, la xenofobia, la brutalità della polizia, la tortura dei prigionieri, le carcerazioni prolungate, l’uso di prigioni segrete, l’antisemitismo, il maccartismo e altre forme d’intolleranza religiosa e ideologica. A questo si aggiungono le uccisioni extragiudiziarie in varie parti del mondo e le detenzioni arbitrarie e prolungate di persone innocenti».
In contrasto con la realtà statunitense, il diplomatico cubano ha risaltato di fronte all’Incaricato degli Affari dell’Ambasciata degli USA, il prestigio dell’arcipelago nel tema dei diritti umani, «per i risultato che ha raggiunto nella promozione e protezione di questi; per la sua tradizione di cooperazione con i meccanismi delle Nazioni Unite, che si applicano su basi universali e non discriminatorie e per l’appoggio solidale del paese agli sforzi di altre nazioni nello sviluppo, per proteggere i diritti dei loro popoli», ed ha portato l’esempio della recente elezione di Cuba come membro del Consiglio dei Diritti Umani per il periodo 2021-2023, e ha segnalato che Cuba è parte di 44 dei 61 strumenti
internazionali dei diritti umani.(GM – Granma Int.)