OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Locandina dell’incontro. Cortesia 

Zunino ha sottolineato che è necessario porsi la domanda su come Cuba, paese del terzo mondo, paese che deve vivere sotto un blocco che dura da più di 60 anni, abbia potuto far crescere e sviluppare  la sanità  e la ricerca.
Come abbia potuto sviluppare tecniche biotecnologiche.
E ha invitato a comprare e leggere il libro, perché risponde a questi quesiti con rigorosità scientifica.
 Angelo Baracca è intervenuto dicendo che con Cuba già nel trionfo della Rivoluzione nel 1959, Fidel Castro pose l'accento sul lavoro propedeutico allo sviluppo e produzione di "cervelli" e professionalità utili alla causa dell’emancipazione. Baracca ha sottolineato che Cuba è un altro mondo, dove non vige il carrierismo, ma vigono la cooperazione e la solidarietà.
Partire dalla fisica per formare scienziati è stata una idea illuminante ed oggi si assiste al successo anche in altri settori come la medicina nucleare.
Rosella Franconi ha aggiunto che il libro è  frutto d’una ricerca sul campo e dello scambio con colleghi e ricercatori  cubani.
Attraverso questo lavoro e il potenziale professionale scientifico nacque il centro di biotecnologia nel 1986 che ha dato molto a Cuba.
Inoltre ha ricordato l'impulso decisivo che ha permesso  alla scienza di diventare  un settore centrale nella società  cubana,  già  negli anni '70 e '80.
Oggi gli scienziati cubani lavorano a ben 5 vaccini di natura proteica.
Marco Papacci, presidente nazionale dell’Associazione Italia-Cuba,  ha sottolineato che a volte più delle parole valgono i numeri e con l'ausilio di diapositive ha mostrato dei traguardi raggiunti da Cuba.
Dall’interferone al vaccino per la meningite, alla cura del cancro polmonare, alla creazione di 281 ospedali, policlinici, centinaia di guardie mediche soprattutto  nelle zone rurali. 
Cuba ha creato un’attenzione speciale e particolare per il proprio cittadino nel campo della salute e della cultura.
Infine Papacci ha fatto due appelli, il primo che non smetta la lotta contro il blocco disumano, che obbliga a molti sacrifici il popolo cubano e l'altro ricordando il lavoro da sostenere perché si consegni il Premio Nobel per la Pace alla brigata medico Henry Reeve. (GM-Granma Int.)