
Trascorsi i primi dieci giorni di marzo, la trasmissione della COVID-19 in Cuba continua con una tendenza all’incremento dei casi, specialmente nel gruppo della popolazione in età pediatrica (sino a 18 anni), uno dei più vulnerabili per le sue caratteristiche e i rischi di presentare complicazioni.
Il dottor Francisco Durán García, direttore nazionale d’Epidemiologia del Ministero di Salute Pubblica (Minsap), ha informato che nei primi dieci giorni di marzo del 2021 sono stati diagnosticati 1.138 pazienti di 18 anni e meno, includendo lattanti.
Ancora più preoccupante, ha illustrato l’esperto con un grafico, è che sono stati confermati cento casi al giorno, eccetto il 6 marzo, con 79 e il 9 marzo con 98 positivi.
Dalla diagnosi del primo bambino con la COVID-19, il 20 marzo del 2020, e sino ad ora s’accumula un totale di 6 799 minori contagiati, 693 sono ricoverati attivi con la malattia e l’89,8% è guarito.
Il dirigente del Minsap ha reiterato ancora una volta la necessità di proteggere questo gruppo, perchè anche se supera la malattia, e sino alla data di oggi non abbiamo lamentato decessi, c’è un rischio molto alto di sequele e complicazioni.
«Si deve evitare che si contagino, perchè dopo il contagio, per l’età e la morbilità sono più vulnerabili e a un’evoluzione torpida e con complicazioni per la COVID-19», ha allertato le famiglie cubane.
Inoltre il dott. Duran ha parlato del Protocollo da seguire per i minori di fronte alla possibilità del contagio e che lo si deve seguire strettamente.
Nel caso della presenza di sintomi associati al virus, ci si deve rivolgere al servizio di salute locale, dove si realizza il test d’antigeno e quindi il PCR per confermare.
Per i casi di rischio epidemiologico, come contatti di casi confermati e contatti di questi, si procede all’isolamento con la corrispondente prova di PCR il quinto giorno.
Di fronte alla conferma della malattia, in qualsiasi dei casi precedenti, si ricovera seguendo il trattamento stabilito dal Protocollo. (GM-Granma Int.)