
Il sistema cubano Umelisa SARS COV-2 IgG, che si può utilizzare per la diagnosi di pazienti con il sospetto di contagio, ha terminato la sua valutazione esterna con ottimi risultati nel Centro delle Investigazioni, le Diagnosi e i Riferimenti dell Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí (IPK).
Il Centro degli Immuno-Saggi (CIE) —creatore di questo prototipo- lo ha pubblicato nel suo account uficiale in Twitter, ed ha aggiunto che partendo dalla tecnologia SUMA (Sistema Ultramicroanalitico), appoggerà le diagnosi del nuovo coronavirus, dando un seguito ai casi evolutivi, partendo del quinto giorno della realizzazione del primo PCR.
Niurka Margarita Carlos Pias, direttrice generale del CIE, ha espresso anche, nella rete sociale la sua soddisfazione per questo risultato.
«Sono molti gli altri impegni e le sfide e abbiamo molto da fare, ma oggi siamo felici perché abbiamo realizzato un impegno che dovevamo al nostro paese. Felicità ai nostri scienziati che hanno lavorato senza riposare», ha scritto la dirigente.
In un’interevista concessa a Granma nel 2020, Carlos Pias ha spiagto ch esi tratta di un saggio capace di scoprire anticorpi di tipo IgG in mostre di siero o plasma, e per questo utilizza peptidi sintetici di regioni immuno dominanti del virus (sono segmenti delle proteine del virus sul quale si sviluppa la risposta immunitaria della persona infettata).
Questi frammenti, ha spiegato, sono stati sintetizzati da un gruppo d’investigatori del CIE, appartenente al gruppo d’imprese BioCubaFarma, con la collaborazione del Ministero di Salute Pubblica e il Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia (CIGB).
Il sistema presenta il vantaggio di poterlo applicare nelle investigazioni di massa sulla malattia, unito a risultati di altre prove di laboratorio, oltre a poter intraprendere studi epidemiologici indirizzati a far conoscere il grado d’esposizione al virus di un determinato della popolazione, ha aggiunto. (GM – Granma Int.)
Pie de foto: La tecnologia del Sistema Ultramicroanalitico permette di scoprire variemalatte precocemente, e tra queste figura la COVID-19. Foto: David Despaigne Brito.




