Il sistema di Salute cubano conta con un protocollo d’azione per i pazienti convalescenti dalla COVID-19, disegnato con la finalità di seguire dalle istituzioni mediche i pazienti guariti dalla malattia durante il primo anno, dopo le dimissioni ospedaliere.
In un comunicato pubblicato nel sito web del Ministero di Salute Pubblica (Minsap), il dottore in Scienze Emilio Fidel Buchaca Faxas, presidente della Società Cubana di Medicina Interna, ha spiegato che il trattamento ai convalescenti inizia con l’assistenza primaria, continua nelle istituzioni di salute e prosegue nella comunità attraverso il Gruppo Basico di Lavoro, che include psicologi, pediatri, internisti, geriatri, ginecologi e ostetrici, epidemiologi e specialisti in recupero fisico.
Lo specialista ha aggiunto che il sistema di Salute ha organizzato le inter- consultazioni con altre specialità dal livello primario, perchè l’invio al secondario e al terzo devono avvenire partendo dalla valutazione iniziale.
Intanto, se è necessaria una consultazione specialistica ai livelli secondo e terzo, le commissioni municipali e provinciali di
Salute sono le responsabili della conduzione delle persone, con il proposito di trattare le complicazioni transitorie o prolungate manifestate dai pazienti, siano respiratorie, cardiovascolari, neurologiche, nefrologiche o digestive, ha riferito.
Per l’assistenza ai convalescenti si vincolano i centri di salute mentale, di riabilitazione e le istituzioni di Salute al livello secondo o terzo, oltre alle entità di subordine nazionale.
Il presidente della Società Cubana di Medicina Interna ha segnalato che il 30%, 40 % delle persone convalescenti dal SARS-COV-2 nel paese necessitano aggiustamenti nel trattamento delle loro malattie di base una volta guariti dal coronavirus.
Ugualmente ha sottolineato che dopo il risultato negativo dell’ esame PCR i pazienti mantengono sintomi come tosse, fatica cronica, dispnea, dolore al torace e articolare oltre a problemi d’ansia, depressione e sonno che possono durare anche sei mesi.
Aggravando la malattia, con frequenza le persone sviluppano complicazioni anche se non sono state trovare lesioni residuali nei pazienti asintomatici, ha chiarito il dottore in Scienze.
Il vice direttore di docenza e investigazioni dell’ Ospedale Clinico Chirurgico Hermanos Ameijeiras, ha dettagliato che in questa istituzione il personale medico ha studiato dal mese d’agosto circa 80 convalescenti della malattia per incontrare le possibili lesioni residuali provocate dal SARS-COV-2.
Buchaca Faxas ha puntualizzato che anche se il protocollo d’azione con i convalescenti è disegnato per assistere durante il primo anno, questo non impedisce che se si scopre una sequela cronica, la persona deve ricevere assistenza per un tempo maggiore. (GM- Granma Int.)