
«Cuba mantiene una complessa situazione epidemiologica, marcata da un’alta trasmissione autoctona del SARS-COV-2 nel territorio nazionale, con la registrazione, martedì 16, di 937 nuovi casi confermati alla COVID-19 e 4.895 casi attivi con la malattia», ha informato il dottor Francisco Durán García, direttore nazionale d’Epidemiologia del Ministero di Salute Pubblica (Minsap).
Dopo aver sommato, il 1º febbraio un picco di 1.044 casi, il paese per diversi giorni ha mantenuto una media di 800 positivi al giorno, cifre elevate che sembravano però indicare stabilità nella curva dei contagi.
Senza dubbio, al termine di lunedì 15, dopo l’elaborazione di 16.274 esami di PCR, sono stat diagnosticati 937 positivi, la seconda cifra più alta del mese in corso, e questo indica che la trasmissione della pandemia resta sempre alta, ha allertato l’epidemiologo durante l’informazione quotidiana abituale del Minsap.
L’Avana, Guantánamo e Santiago di Cuba continuano ad essere i territori dove si concentra il maggior numero di casi e quindi il maggior tasso d’incidenza e trasmissione dell’epidemia nella nazione.
Va segnalato che la provincia di Matanzas e il Municipio Speciale Isola della Gioventù, ieri non hanno riportato casi confermati al SARS-COV-2; mentre Pinar del Río e Mayabeque, al contrario, hanno registrato una crescita importante con 93 e 94 casi autoctoni, rispettivamente.
Nella giornata di lunedì 15 sono morti cinque contagiati, per cui il totale dei deceduti per la Covid-19 è di 274 persone dall’inizio della pandemia in Cuba, con una letalità dello 0,7%. Sono ricoverati nelle terapie intensive 64 pazienti, 27 critici e 37 gravi, includendo un lattante.
Trascorsi i primi quindici giorni di febbraio, si somma già un totale di 12.346 pazienti positivi alla COVID-19 e 58 decessi e questo rappresenta più della metà dei diagnosticati e dei morti nel mese di gennaio (sino ad ora il più complesso) che ha contato 15.536 confermati e 70 morti.(GM-Granma Int.)




