OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il franco gesto d’amore per i bambini che Fidel realizzò a Santa Clara ebbe un riflesso immediato in tutto il paese nell’opera grande della Rivoluzione per le nuove generazioni. Foto: Burt Glinn e Vicente Brito.

Il freddo della notte, uguale a quello del 6 gennaio del 1959, quando Fidel fece una sosta nel cammino della Carovana della Libertà per entrare a Cienfuegos, non ha impedito a migliaia di abitanti di riunirsi davanti al vecchio Municipio nel Parco Martí.

La riedizione oggi, 62 anni dopo, è stata un nuovo motivo per l’incontro del popolo, dove si è sentita ben alta la voce dei giovani.

Yaliel Cobo, primo segretario della UJC nel territorio, ha difeso la vigenza assoluta dei nostri ideali indipendentisti e la linea di continuità stabilita con la generazione storica.

Poche ore prima, a Santa Clara, il ricordo dell’epopea aveva riunito generazioni, anche se con una composizione molto ridotta - per via dell’attuale situazione che vive la provincia per via del nuovo coronavirus- che hanno vissuto nuovamente la felicità del trionfo nel parco Leoncio Vidal, sito donde Fidel parlò per più di un’ora agli abitanti sul presente vittorioso e sugli impegni del futuro.

Anche il popolo di Sancti Spiritus, precedentemente ha ricordato il vissuto di quell’alba indimenticabile nella quale il leader guerrigliero da uno dei balconi dell’antica Società El Progreso, disse loro che: «La Rivoluzione non potrà essere compito di un giorno, due o tre; che i nostri mali non avranno soluzione dalla notte alla mattina e che sarà necessario lavorare duramente».

Come continuità di quella generazione d’imprescindibili, la giovane Yadira Díaz Chinea, prima segretaria della UJC a Sancti Spíritus, ha sottolineato che la Carovana della Libertà di quel glorioso gennaio del 1959: «Adesso è la Carovana viva e cosciente dei militanti rivoluzionari, dei giovani e di tutto il popolo». (GM – Granma Int.)