OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Bayamo, Granma.– Impedire le irresponsabilità ed elevare il rigore delle misure di fronte alla COVID-19 sono le priorità in questa città dell’oriente cubano dall’apparizione, sabato 21, di un caso positivo dopo 195 giorni di tregua con la pandemia.

Indici tanto favorevoli per Granma come mentenere per più di sei mesi il tasso più basso d’incidenza della malattia nel paese (con solamente 13 casi) e non riportare casi di trasmissione autoctona, disgraziatamente sono stati mal interpretati da diverse persone, la cui tendenza graduale a diminuire la percezione del rischio e anche a non rispettare quanto stabilito per la nuova normalità, ha favorito in buona misura l’attuale situazione.

Anche se nel territorio sono restate attive le misure di scontro al SARS-COV-2, la negligenza ha aperto il camino al virus, associato a un viaggiatore proveniente dagli Stati Uniti con residenza a Bayamo che, infrangendo i protocolli sanitari, ha organizzato una festa prima di conoscere il risultato del PCR con, sino ad oggi, 61 contatti, 14 di questi trasferiti a un centro d’isolamento.

Il dottor Rosmel Vidal, direttore in funzioni del Centro Provinciale d’Igiene e di Epidemiologia, ha spiegato che le misure adottate nella città di Bayamo includono l’attivazione dello staff di risposta rapida; l’applicazione della quarantena modificata a un perimetro che comprende 16 edifici e 49 persone residenti in calle León, nel reparto El Cristo, dove si trovava il viaggiatore, oltre all’igienizzazione delle superfici e la l’investigazione attiva in quattro isolati vicini.(GM- Granma Int.)