OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Da Haiti è giunta in Patria la brigata médica Henry Reeve, che ha lottato in questa nazione fraterna contro la COVID-19. Foto: Dunia Álvarez Palacio

Prima della pandemia alcuni collaboratori cubani lavoravano già da mesi in Haiti, portando speranza, una luce per i più necessitati.

Poi si sono sommati a questa missione altri membri del Contingente Internazionale Henry Reeve, con lo stesso nobile impegno di salvare vite, ma in uno scenario più complesso imposto da un virus che non intende né razze, né classi sociali.

Sono questi stessi volti quelli che sono tornati a L’Avana con gli occhi pieni di nostalgia per le loro famiglie e la soddisfazione che lascia nell’anima aver apportato questo granello di sabbia nella lotta contro la  COVID-19.

Con loro altri collaboratori che hanno terminato il loro lavoro in Haiti come parte di una missione internazionalista che dura già da 20 anni.

Al loro arrivo a  Cuba, di nuovo l’elogio del Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez in video conferenza, per «l’intenso lavoro professionale, per lo sforzo solidale per ratificare l’impegno di Cuba con le nazioni fraterne dei Caraibi »
Non tutti i membri della brigata hanno frequentato specialità in Salute.

Alcuni, come Ivelis Provedo Méndez, laureata in Economia, sono parte del personale amministrativo e sono grati anche loro d’essere stati utili, appoggiando, dalla logistica e la pianificazione, ogni passo, ogni opera d’assistenza del personale medico cubano.

E non è stato poco il loro lavoro,  ha commentato a Granma, Rangel Carmenate González, laureato in Igiene e Epidemiologia, e capo della missione.

Da quando siamo giunti in Haiti nel mese di marzo, oltre al processo di capacitazione dei nostri collaboratori e dei professionisti haitiani, abbiamo lavorato all’apertura di un nuovo ospedale abilitato per assistere i pazienti positivi o sospetti d’aver la COVID-19, con un grande impegno dei nostri elettromedici e ingegneri, ha  segnalato.«Un arduo lavoro che ci ha soddisfatto enormemente ogni volta che ascoltavamo un paziente dirci “grazie dottore”. Abbiamo assistito circa mille pazienti e salvato 44 vite», ha affermato. (GM – Granma Int.)