OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
«Adesso necessitiamo immediatezza e una reazione di lavoro per trasformare il comportamento dell’economia con più intensità e soprattutto con innovazione», ha sostenuto il Capo dello Stato. Foto: Estudios Revolución

Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha affermato che Cuba vincerà la difficile situazione imposta dalla pandemia della COVD – 19 e dal blocco, perchè possiamo fare mille cose migliori, ci sono molte idee condivise per implementare con più aggressività e soprattutto perchè abbiamo l’opera della Rivoluzione davanti a noi e la dobbiamo difendere con passione.

Guidando la riunione de Consiglio dei Ministri corrispondente al mese di giugno,  diretto dal Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz, il mandatario ha informato che sono già elaborati e in processo d’approvazione i documenti del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale sino al 2030 e la Strategia per il rafforzamento dell’economia in un momento prolungato di crisi, e  che saranno pronti agli inizi di luglio,

Possiamo avanzare molto nella loro implementazione, ha detto per giungere al prossimo Congresso del Partito con valutazioni su quello che abbiamo fatto in questo periodo.

Questo è un lavoro più strategico ha spiegato il Capo di Stato, «ma ora necessitiamo immediatezza e una reazione di lavoro per trasformare il comportamento dell’economia con più intensità e soprattutto con innovazione».

Dobbiamo fare cose diverse e ben pensate, ha indicato il Presidente e si è riferito a come apprendere a vivere con meno importazioni, rafforzando le esportazioni.

Oggi si danno spiegazioni che mettono in evidenza come il tema dell’ importazione ci ha limitato il pensiero.

Díaz-Canel ha parlato di promuovere la produzione nazionale per soddisfare la domanda interna «perché tuttavia uno vede la quantità di elementi che importiamo e che possiamo produrre qui a determinate scale».

L’industria nazionale, ha segnalato, deve pensare a tutto quello che si può produrre a Cuba e come si sta preparando per realizzarlo.

Inoltre ha indicato di rinforzare i sistemi di produzione territoriali a livello di municipi e province.

Nella misura in cui una località ha una maggior produzione di alimenti e servizi, e la gente può sviluppare con i suoi sforzi meccanismi di commercio senza imbrogli, che le cose si possono risolvere dentro il territorio  apportando solo l’essenziale, è un contributo importante al paese dai  territori.

Tra gli altri temi ha indicato la necessità che gli organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato e le imprese convochino scienziati ed esperti per la soluzione dei problemi e contino con consigli tecnici di consulenza che funzionino bene, apportino e facciano proposte.

Insisto nuovamente, ha detto, che ci sono tre strumenti o pilastri che dobbiamo usare in maniera più intensiva: l’innovazione, la comunicazione sociale e l’informatizzazione.

Nel dialogo con i membri del Consiglio dei Ministri, Díaz-Canel si è riferito anche, «all’offensiva di sovversione nelle reti sociali, molto aggressiva perchè infastidisce molto quello che abbiamo realizzato e che nel mezzo di tutti questi problemi noi si vada  avanti».

Tutti i giorni c’è un’enorme quantità di bestialità, di menzogne, di speculazioni e di esagerazioni che dobbiamo smentire e denunciare.

«Il nemico ha un piano come il nostro, ben organizzato e più noi andiamo avanti, maggiore è l’offensiva.  Questa battaglia è dura, la dobbiamo vincere e la stiamo vincendo, ma si dev’essere più efficienti e coraggiosi proponendo cose».

Il Presidente ha fatto commenti sulle migliaia di persone che sono morte in vari paesi per la pandemia, «perché c’è un sistema che non si occupa della gente, che non pensa alla gente, che l’inganna e fa vivere sognando tutta  la vita».

Nel  mondo, ha aggiunto sono morti molti medici e a Cuba non abbiamo pianto nemmeno una perdita tra il personale della Salute.

Nel pianeta, muore l’80% di coloro che giunge a uno stato grave o critico e noi salviamo l’80%. La letalità nel paese negli ultimi giorni è scesa e abbiamo fatto tutto questo con il blocco, e non è una giustificazione, ha chiarito, ma una realtà ch Cuba vive da più di 60 anni.

Il popolo ha fiducia in quello che abbiamo realizzato e continueremo a rinforzare tutto quello che abbiamo qui, i valori che difendiamo, la nostra storia,  la nostra cultura e l’esempio che stiamo dando al mondo». (GM – Granma Int.)