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La prova clinica dell’uso della cellule madri adulte nei pazienti guariti dalla COVID – 19, è iniziato il 5 maggio nell’Istituto di Ematologia e Immunologia. Photo: Cortesía dell’Istituto di Ematologia e Immunología.

Studi realizzati in differenti paesi hanno confermato che una determinata quantità di pazienti recuperati dalla COVID – 19 e soprattutto quelli il cui grave stato li aveva costretti  a una permanenza in unità di terapia intensiva, presentano alcuni tipi di sequele e in particolare lesioni polmonari.
Valutando i rapporti diffusi sul tema da prestigiosi centri scientifici internazionali, Cuba sta prestando una speciale attenzione al processo medico evolutivo dei pazienti dimessi, per scoprire a tempo qualsiasi danno che sia restato in questi organi vitali ed evitare la loro progressione verso una insufficienza polmonare irreversibile.
Una prova di questo è il nuovo rapporto clinico iniziato di recente nell’Istituto Nazionale di Ematologia e Immunologia (IHI) del Ministero di  Salute Pubblica (Minsap), con la guida della dottoressa Consuelo Macías Abraham, direttrice della riferita istituzione, che ha risposto a Granma sul seguente questionario.

– In cosa consiste lo studio clinico che si esegue nel IHI ?

«Si tratta d’utilizzare cellule madri adulte nel paziente convalescente dalla COVID – 19, con lesioni polmonari dimostrate. Abbiamo aggiunto allo studio i malati classificati da ricoverati come gravi e critici, che avevano presentato sintomi respiratori acuti.
In loro è stata apprezzata la presenza di lesioni infiammatorie fibrotiche, sequele dell’infezione per il nuovo coronavirus, incontrate con la  Tomografia Assiale Computerizzata (TAC), di alta risoluzione.
«Visitiamo il paziente a casa sua per spiegargli su cosa si basa l’investigazione.
Una volta ottenuto il suo consenso viene portato al IHI dove si esegue una valutazione  integrale clinica e di laboratorio ch include prove funzionali respiratorie.
Poi viene inviato all’Istituto Nazionale di Oncologia e Radiobiologia (INOR) per realizzare la TAC per vedere se esistono lesioni.
Dopo una valutazione integrale del caso, realizzata da uno staff multi disciplinare d’immunologi, pneumologi e immaginologi, si decide l’applicazione del trattamento con cellule madri».


Che tipo di cellule madri si usano?

–Quando il paziente viene compreso nello studio, comincia il trattamento con l’iniezione del Fattore Stimolatore delle Colonie  Granulocitiche, ior Leukocim, un prodotto fabbricato nel Centro d’Immunologia Molecolare, per ottenere la mobilità delle cellule madri dal midollo osseo al sangue periferico.
Questo prodotto ha sicurezza ed efficacia dimostrate nel loro uso con questo stesso fine per il trapianto ematopoietico
Poi si  estrae il sangue del paziente e si separano e concentrano le cellule mononucleari.
In questo pool cellulare figura la cellula madre ematopoietica e altre non ematopoietiche, provenienti dall’estroma midollare,  che comprende le dette mesenchimali e altre molto piccole dette vsels, che hanno proprietà immuno regolatrici e favoriscono la scomparsa delle lesioni e la ricostruzione del tessuto midollare.
Le cellule si applicano  por la via endovenosa. Il paziente viene valutato dopo un mese e poi di nuovo sei mesi dopo, per conoscere l’efficacia clinica di questa terapia cellulare».

–Che risultati sperate di ottenere con questo trattmento ?

–Il proposito è eliminare o ridurre le lesioni infiammatorie interstiziali o fibrotiche polmonari successive all’infezione,  prevenire la portata della malattia, migliorando la qualità di vita.
Con questo trattamento si apportano benefici a tutti i pazienti cubani gravi e critici che hanno lesioni polmonari dimostrate.
Abbiamo già trattato pazienti a L’Avana e abbiamo cominciato a captarne in altre province».
 
-Qual’è il significato di questo apporto per la Salute Pubblica del paese?

«Senza dubbio rappresenterebbe una nuova conquista della scienza cubana, permettendo d’estendere questo trattamento ad altre malattie polmonari croniche, come la Malattia Ostruttiva Cronica e la Fibrosi Idiopatica, tra le altre.
Inoltre si apriranno nuovi orizzonti nell’applicazione della terapia cellulare in Cuba».

-Potrebbe spiegare cosa significa il termine Medicina Rigenerativa e quando è cominciato il suo sviluppo nel nostro paese?

«La Medicina Rigenerativa è una disciplina biologica, che sostituisce o rigenera cellule, tessuti o organi con il fine di restaurare o stabilire una funzione normale. Si sviluppa con la terapia cellulare, fattori solubili bioattivi,  il trapianto genico e l’ingegneria dei tessuti.
Il suo sviluppo è cominciato nel 2004 quando si formò un gruppo di lavoro guidato dal dottore in Scienze Porfirio Hernández Ramírez, nell’Istituto di Ematologia e Immunologia. Poi si è esteso in differenti ospedali del paese e in specialità per il trattamento di diverse malattie croniche non trasmissibili, con il fine di migliorare la qualità di vita di quei pazienti con scarse opzioni terapeutiche».

–La terapia cellulare contro l’infezione provocata dal virus SARS-COV-2 è stata usata nel mondo?

«In Cina, durante l’epidemia, vari pazienti sono stati trattati con cellule ottenute da cordoni ombelicali ed è stata diffusa l’evidenza scientifica del miglioramento di un paziente grave trattato con cellule madri mesenchimali.
Altri paesi hanno diffuso il loro uso ma senza pubblicazioni scientifiche.  
Questa messa a fuoco terapeutica si basa nel crescente enumero di prove cliniche basate nell’uso di cellule mesenchimali in patologie polmonari.
Sino a dicembre del 2019 quasi il 60 % delle prove cliniche nelle malattie polmonari sono state realizzate con cellule madri mesenchimali, ottenute dal midollo osseo e il 40% restante con cellule madri perinatali, stando ai dati statistici internazionali.
Devo segnalare che nel caso di Cuba il saggio marca l’inizio dell’assistenza al paziente recuperato nel sistema nazionale di Salute, a livello primario, con uno studio integrale di primo livello e la possibilità di realizzare consultazioni crociate con altre specialità.
Ugualmente, l’infrastruttura e l’organizzazione del Minsap rendono possibili le investigazioni applicate d’innovazione tecnologica, come quelle che facciamo attraverso l’uso delle cellule madri adulte». ( GM – Granma int.)