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A proposito dei dubbi generati dal vincolo tra il diabete mellito e la malattia Covid -19, la dottoressa  Ileydis Iglesias Marichal, specialista di primo e secondo grado in Endocrinologia, ha chiarito che il contagio colpisce qualsiasi persona, ma che il paziente diabetico  ha maggiori possibilità di un’evoluzione torpida.
La  dottoressa, capo del  Gruppo Nazionale d’Endocrinologia ha segnalato che il diabete non è la sola malattia con pericolo di complicazioni di fronte a un’infezione respiratoria provocata dal nuovo coronavirus, ma che il sistema immunologico di questi pazienti è più debole e permette un ciclo di fluttuazioni ai livelli del glucosio.
«Con la presenza di un’infezione, il glucosio aumenta nel sangue e questo stimola un ambiente favorevole per lo sviluppo di qualsiasi germe patogeno, e l’azione di questo non permette la diminuzione di questi livelli.
«Questo fa peggiorare la malattia e conduce a un’evoluzione sfavorevole, ha precisato la direttrice dell’Istituto Nazionale d’Endocrinologia».
Poi ha aggiunto che: «Nel nostro paese, più di un milione di persone dono diabetiche e tra loro 900.000 sono diagnosticate. La differenza sono i malati che non conoscono la loro patologia. Nei diabetici, il pancreas genera un deficit d’insulina, e questo danneggia altri organi e deprime il sistema immunologico.
Il quadro sociale si complica  perchè si sa che in questo settore della popolazione c’è una forte percentuale di persone con più di 60 anni e che in quasi tutte le famiglie c’è un diabetico. Questi pazienti presentano altre patologie croniche non trasmissibili e ingeriscono alte dosi di medicinali».
Per questo motivo, la dottoressa ha fatto un richiamo speciale per far sì che si realizzi l’isolamento, detto speciale, perché si realizzi l’isolamento in casa delle persone diabetiche: «Non dev’essere il diabetico che va a comprare il pane o realizzare gestioni familiari.  Deve cercare di mantenere la calma, perché qualsiasi grado d’ansietà, depressione, paura o preoccupazione genera un incremento della glicemia».
Inoltre ha orientato a mantenere il trattamento con i  farmaci abituali, già che esiste una nuova risoluzione per non dover andare a rinnovare il certificato dei medicinali se scade, e si può continuare ad acquistare  le medicine in farmacia per i prossimi sei mesi.
La dottoressa ha suggerito nella misura del possibile, di non fare cambi alle dosi se non si conta sulla quantità di pastiglie sufficiente, per l’impedimento di   visitare la farmacia o altre ragioni.
«Non è il momento di fare innovazioni con gli schemi del trattamento», ha indicato  Iglesias Marichal.
Poi ha consigliato di idratarsi di frequente e che il diabetico lo deve fare maggiormente, dato che si conoscono i benefici dell’acqua per far calare gli indici di glucosio nel sangue, per purificare l’organismo dalle sostanze tossiche e far diminuire le secrezioni prodotte dalle infezioni respiratorie.
Ha consigliato di passare il tempo in distrazioni positive e a non trasformare l’ansia stando dentro casa in un consumo esagerato di alimenti, soprattutto carboidrati, che fanno alzare l’indice di zucchero nel sangue.
Questo si può aggravare per lo scarso esercizio fisico e per questo la necessità di sviluppare abitudini come camminare nella casa, fare balli- terapie, stiramenti delle estremità e altro.
Ha consigliato di non andare dal medico se non è strettamente imprescindibile per evitare l’esposizione alle malattie respiratorie e, facendolo, cercare il medico della famiglia, che è il più vicino.
«Semplicemente il paziente diabetico prenda distanza dalle agglomerazioni, ingerisca acqua, mantenga i suoi medicinali, stia calmo e resti in casa», ha concluso la specialista che non smette d’allarmare sui pericoli a cui si espone il diabetico  contagiato dal coronavirus. (GM – Granma Int.)