
Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha insistito che si deve continuare a lavorare senza riposo nello scontro al Covid-19.
«Le misure ci stanno dando risultati, ma non possiamo fidarci, non siamo ancora entrati nel momento più critico», ha sostenuto, guidando la riunione quotidiana di controllo della situazione con il nuovo coronavirus nell’Isola, e il Piano per contenerla.
«Se continuiamo a lavorare con questa efficienza, con questo risultato, e incrementiamo ora, con le possibilità che abbiamo, le prove e quindi le detenzioni e gli isolamenti possiamo avanzare e allontanarci dalle conseguenze funeste che porta la pandemia in altri luoghi del mondo», ha sottolineato.
Díaz-Canel ha considerato che il paese deve occuparsi «in maniera molto decisa dell’implementazione e del controllo delle misure approvate di recente e che sono state rese pubbliche nelle Tavole Rotonde». Tra i compiti che danno vitalità alla nazione ha citato la produzione di alimenti e la produzione di zucchero.
Valutando quello che succede a Cuba con il Covid-19, il Capo dello Stato si è riferito alla morte dei due cubani: «Abbiamo lottato per la loro vita, ma disgraziatamente il loro stato non ha permesso di salvarli».
Poi ha segnalato il comportamento più disciplinato della popolazione durante il fine settimana. Domenica 29 le strade de L’Avana e delle altre città del paese erano vuote e le code più ordinate, ha commentato, e questo dimostra che quando si convoca, quando si spiega, quando si danno motivazioni e quando c’è una logica in quello che stiamo facendo, il popolo appoggia».
Il Presidente della Repubblica ha commentato due momenti d’emozione che hanno marcato il fine settimana. Uno è stato «il ricevimento spontaneo alla brigata medica che va a lavorare ad Andorra, offerto nell’aeroporto di Madrid». L’altro è stato «l’applauso convocato per televisione alle 21.00, che a quanto pare resterà abituale in questi giorni e che è un riconoscimento al personale medico e a tutti quelli che stanno lavorando per affrontare l’epidemia, Questo dice i sentimenti, la solidarietà e l’appoggio della popolazione».
Durante la riunione –alla quale hanno partecipato il Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, José Ramón Machado Ventura; il primo ministro Manuel Marrero Cruz, e il vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa– il Capo di Stato ha sottolineato l’importanza che i medici cubani siano debitamente salvaguardati e che possano riposare, per proteggerli, perché non si sentano sfiniti per la situazione.
Poi ha reiterato la necessità che la popolazione si muova il meno possibile e che è determinante, ha detto, che nel mezzo di questa situazione con il Covid- 19 si sospendano tutte le operazioni che non sono indispensabili.
Com’è già abituale, in ogni pomeriggio nel Palazzo della Rivoluzione, il ministro di Salute Pubblica, José Ángel Portal Miranda, ha attualizzato il contesto con il nuovo coronavirus in Cuba, dove sino a lunedì 30 sono stati confermati 170 casi, 143 cubani e 27 stranieri. Ad eccezione dell’Isola della Gioventù e di Mayabeque, tutte le province presentano casi, con il maggior numero a L’Avana (43), Villa Clara (27) e Ciego de Ávila (14).
Tra gli altri dati, il mandatario ha sottolineato che sono state seguite con precisione le misure per mantenere in quarantena tutti i viaggiatori cubani che arrivano nel’Isola, un totale per ora di 1950, e tra loro 36 bambini e 1915 adulti.
Sino al momento nel paese sono stati abilitati per questo 63 centri d’isolamento con una capacità per 9284 letti.
Portal Miranda ha puntualizzato anche che domenica 29 sono state controllate 6. 840.170 persone, delle quali 1.061.495 sono anziani che, com’è stato dimostrato, sono i più vulnerabili a questa pericolosa malattia.
Nell’incontro di lavoro sono stati elogiati gli studenti di medicina che stanno partecipando ai controlli che si realizzano nei quartieri per determinare quali sono le persone con sintomi respiratori e mantenere su di loro una vigilanza epidemiologica.
A pochi giorni dal 4 aprile, anniversario dell’Unione dei Giovani Comunisti e dell’Organizzazione dei Pionieri José Martí, Díaz-Canel ha suggerito di disegnare una celebrazione che attraverso le reti sociali e la televisione giunga a tutti i giovani e ai pionieri. ( GM – Granma Int.)




