
Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha considerato, giovedì 26, nel Palazzo della Rivoluzione, che «nella misura in cui tutti capiamo la responsablità che ognuno di noi ha verso gli altri, affronteremo la pandemia del nuovo coronavirus con maggior efficienza».
All’inizio della riunione che il Governo realizza ogni pomeriggio per valutare la situazione nell’Isola con il Covid – 19, e il Piano per la Prevenzione e il Controllo, il Capo di Stato assieme al primo ministro Manuel Marrero Cruz, ha valutato che in questa battaglia ognuno di noi dipende da tutti e tutti dipendono da ognuno.
Poi ha insistito che i bambini e i giovani non possono stare per le strade.
I giovani possono essere sani, ma se sono positivi alla malattia mettono a rischio la vita dei genitori e dei nonni, per cui è una responsabilità sociale.
Questo non è tempo per ricrearci nella forma in cui lo facciamo, perchè non siamo in una condizione normale di vita, ha sostenuto.
El mandatario si è riferito a tutte quelle persone che sono più coscienti di fronte a questa pericolosa malattia, che continuano ad insistere nelle reti sociali sulla necessità di obbedire alle misure con disciplina e responsabilità.
Díaz-Canel ha segnalato l’appoggio della maggioranza del popolo cubano alle misure adottate e la stima per il personale della salute che lavora a Cuba e per le brigate mediche che partono per vari paesi del mondo ad aiutare.
El mandatario ha parlato della preoccupazione di alcuni studenti del liceo per gli esami per entrare all’università, ma la data dipenderà dalla situazione con il Covid – 19.
«La programmazione delle lezioni per televisione è una delle vie per studiare. La cosa principale è lo sforzo e l’auto studio. Non stiamo parlando di nuovi contenuti, ma di quelli impartiti durante il transito per la tappa pre universitaria e gli studenti : quello che devono fare è prepararsi, e per questo ci sono guide, orientamenti per i genitori, esami tipo ed esercizi risolti (..) ora c’è più tempo e va ben usato per studiare», ha commentato.
Il Capo di Stato ha indicato che ogni governo territoriale deve porre a disposizione del popolo numerosi telefoni per denunciare le irregolarità che si vedono per le strade.
Com’è abituale in queste riunioni, José Ángel Portal Miranda, ministro di Salute Pubblica, ha presentato un’attualizzazione sul COVID-19 in Cuba, con la conferma di 67 casi.
Sono ricoverati per vigilanza epidemiológica 1 539 pazienti, 1.423 cubani e 116 stranieri ed è permanente il controllo con l’assistenza primaria de salute, per 36.056 persone.
Il Titolare del Minsap ha informato che nell’Isola, ieri, sono state controllate 4 782 231 personas, tra le quali 521 364 anziani che, com’è stato dimostrato, sono il gruppo più vulnerabile per età di fronte alla malattia.
Portal Miranda ha detto che sino ad ora nelle province sono state preparati 63 centri d’isolamento per i viaggiatori cubani residenti nel paese, con una capacità di 9824 letti.
Da quando è cominciata la misura di porre in quarantena i viaggiatori, il numero è sceso a 1206, dei quali 24 con sintomi respiratori e già inviati agli ospedali designati.
Il Ministro ha indicato che esiste la presenza della collaborazione medica in 51 paesi con trasmissione del Covid – 19, ma che sino ad ora non ci sono contagi tra i medici cubani.
Ieri 26 marzo sono partite due brigate del Contingente Internazionale di Medici Specializzati in Situazioni di Disastri e Gravi Epidemie Henry Reeve: una per San Vicente y las Granadinas e un’altra per Antigua y Barbuda.
La malattia, ha detto, è presente in 171 paesi, con 416 916 casi confermati e 18 565 morti, per una letalità del 4,45 %.
Nelle Americhe sono colpiti 34 paesi e 11 territori d’oltremare, e il numero più alto di malati si tova negli Stati Uniti (55 231), Brasile (2 201), Canada (1 959) ed Ecuador (1 082).
Nella riunione si è parlato del lavoro realizzato dalla Federazione delle Donne Cubane (FMC) e dai Comitati di Difesa della Rivoluzione nelle comunità, come un fattore essenziale nella battaglia che l’Isola ha intrapreso per fermare la pandemia di Covid – 19.
Teresa Amarelle Boué, membro del Burò Politico del Partito e segretaria generale della FMC, ha detto che i leaders comunitari e i brigatisti sanitari hanno visitato 642 560 famiglie.
Il movimento delle donne creatrici confeziona mascherine e c’è chi compra medicinali per gli anziani; si distribuisce l’ipoclorito di sodio e si parla con le famiglie perchè i bambini e i giovani restino nelle case, come parte dell’isolamento sociale.
Il Presidente della Repubblica ha aggiunto che tutte queste esperienze si possono realizzare in maniera più amplia nel paese, per intensificare il lavoro a livello delle comunità, nelle case dove ci sono persone in quarantena o in vigilanza epidemiologica, di appoggio alle persone più anziane e ai più vulnerabili e con la denuncia di ogni irregolarità.
Questo ci permette un lavoro più sistematico ed efficiente nello scontro al nuovo coronavirus». (GM – Granma Int.)




