
Dal mese d’aprile del 2018 l’ex mandatario brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva è detenuto ingiustamente per reati che non ha mai commesso.
Vittima della destra continentale, progressista dell’America Latina e dei Caraibi, già sconta un anno e mezzo di prigione come parte della strategia del dominio imperialista.
Di fronte a questa situazione, tutti i lavoratori dell’Editrice Granma, nel pomeriggio di mercoledì 23, hanno firmato coscientemente per reclamare la liberazione dell’amico di Cuba, come parte della campagna internazionale «L’annullamento dei processi contro Lula».

Sino ad ora gli accusatori di Lula non sono stati capaci d presentare una sola prova che lo incrimini e sono invece state rese pubbliche le prove che dimostrano la complicità dei giudici e dei pubblici ministeri nelle manipolazioni anti costituzionali del processo giudiziario al quale è sottoposto.
La sua innocenza è ulteriormente evidente dopo la degna posizione assunta dal primo presidente d’origine operaia in Brasile, di non accettare gli arresti domiciliari sino a quando non verrà assolto totalmente.

L’attuale presidente del grande paese sudamericano, Jair Bolsonaro, rappresenta gli interessi dell’imperialismo mantenendo questa ingiustizia contro Lula e applicando misure contro il popolo del Brasile, mentre attacca con ciniche dichiarazioni la Rivoluzione cubana e i suoi collaboratori della salute.
Il popolo brasiliano e il mondo intero hanno cominciato a prendere coscienza di questa ingiustizia storica, per cui si sono uniti a favore di Lula per la sua immediata liberazione. ( GM – Granma Int.)





