OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

«Come il nostro popolo conosce, lo scorso  14 novembre del 2018, il Ministero di Salute Pubblica aveva annunciato che i nostri collaboratori della Salute in Brasile non avrebbero continuato a partecipare al Programma Más Médicos, per ragioni opportunamente spiegate», riferisce una dichiarazione diffusa ieri, martedì 12 dal Ministero di Salute Pubblica.
«Recentemente si è saputo che questo Programma è stato definitivamente cancellato e non sono state mantenute le promesse d’offerta di lavoro fatte ai medici cubani che hanno scelto di non tornare a Cuba al termine della loro missione,  così come alcuni altri che hanno formato famiglie con cittadini brasiliani e che sì, hanno realizzato onorevolmente il loro impegno con la Salute Pubblica cubana e con il popolo brasiliano, anche quando già erano residenti in questo paese», spiega il testo.
La dichiarazione afferma che inoltre, come si poteva immaginare, gli avversari storici della Rivoluzione e i nemici del suo sistema di Salute Pubblica hanno approfittato della situazione e operato negli Stati Uniti per resuscitare i vecchi programmi di furto dei cervelli che, come il Parole per professionisti della Salute cubana, avevano ricevuto enormi condanne internazionali, tanto da essere cancellati.
«In virtù di tutto questo e ponendo al disopra di tutto la dignità umana, i diritti e la sicurezza dei nostri medici, includendo quelli che avevano deciso di non ritornare al termine della missione, il Ministero di Salute Pubblica ratifica che, come lo ha fatto con quelli che sono stati in altri paesi, è disposto a riceverli nella Patria e ad offrire lavoro nel Sistema Nazionale di Salute cubano.
La nostra ambasciata e il consolato in Brasile sono pronti per appoggiare il loro ritorno, dando la documentazione necessaria e assistendoli in quello che è alla loro portata.
«Compiendo il nostro impegno compreso nella dichiarazione del 14 novembre del 2018, riaffermiamo la  nostra lealtà e gli insegnamenti della nostra Rivoluzione e del nostro Comandante in Capo che ci hanno educato a non lasciare mai nessuno abbandonato nel cammino», conclude il documento. (GM - Granma Int.).