
«Cuba è stata l’unico paese del mondo che ha versato il suo sangue per noi», ha esclamato l’ambasciatore della Guinea Bissau nella Maggiore delle Antille, Abel
Coelho de Mendonça, a proposito del Giorno Mondiale dell’Africa, celebrato
venerdì 25 con una manifestazione politico -culturale.
«Per questo debito eterno vi appoggeremo sempre» ha aggiunto .
Presieduta dal Primo vicepresidente dei Consigli di Stato e de Ministri , Salvador Valdés Mesa, il ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez Parrilla, e il membro della segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, José Ramón Balaguer Cabrera, la manifestazione è stata l’occasione propizia per ricordare la storia che condividono Cuba e Africa.
«Celebrare questa data è un vero avvenimento», ha detto il vice cancelliere cubano Rogelio Sierra Díaz, a proposito del Giorno Mondiale dell’Africa.
Sierra,oltre che ringraziare per la posizione contro il blocco economico commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba, ha risaltato l’appoggio dell’Isola al continente che rappresenta circa un terzo dei membri delle Nazioni Unite.

«I vincoli fraterni con l’Africa sono parte della nostra storia», ha detto, ed ha ricordato che nel 2018 si compiono il centenario della nascita del leader sudafricano Nelson Mandela, i 30 anni della battaglia di Cuito Cuanavale e i 40 del massacro di Cassinga.
Inoltre ha citato i circa 5000 collaboratori cubani che prestano servizio in differenti aree del continente africano e i circa 9000 giovani di questa regione che studiano in Cuba.

«Cuba ha sangue africano nelle vene», ha affermato Sierra, ricordando le parole del Generale d’Esercito, Raúl Castro, che ha sostenuto che le relazioni dell’Isola con l’Africa sono indistruttibili».
Mendonça ha offerto le più sentite condoglianze a nome dei paesi dell’Unione Africana (UA) per la tragedia dell’incidente aereo avvenuto la scorsa settimana.
Inoltre ha assicurato d’essere convinto che il Governo cubano continuerà il legato di Fidel e di Raúl e in questo impegno l’Africa lo accompagnerà.
A questa manifestazione hanno partecipato autorità del Partito e di organizzazioni di massa, funzionari del Minrex, membri del corpo diplomatico accreditato nella capitale cubana, capi di missioni e studenti africani in Cuba.

LA PIOGGERELLA NON SPEGNE I COLORI
Nonostante la pioggerella, gli ambasciatori e gli studenti africani hanno celebrato un «giorno storico che ricorda la lotta dell’Africa e dei suoi amici», ha detto l’ambasciatore dell’Etiopia in Cuba, Dawano Kedir Haji, ponendo una corona di fiori nel Parco dei Patrioti africani di questa capitale.
Il diplomatico etiope ha parlato dei differenti programmi e delle celebrazioni che sono una mostra dell’amore e della solidarietà che vincolano i nostri popoli.
Il Giorno dell’Africa, istituito dal 1963 dall’allora Organizzazione dell’Unione Africana (OUA) – diventata a poi UA, è una specie di memoria che ogni 25 maggio celebra l’indipendenza, la cultura e l’unità che predominano nel continente, la cui risorsa più importante è la gioventù.
«Oggi l’Africa può parlare come un unico paese dove il 60% per cento degli abitanti sono giovani», ha concluso.
Cuba mantiene relazioni diplomatiche con i 54 paesi dell’Africa che ha 32 ambasciate a L’Avana e numerose missioni diplomatiche di altri paesi nell’Isola.
Il popolo cubano, con la guida del leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha esteso il suo aiuto al popolo africano oppresso per decenni dal colonialismo e dal razzismo, lasciando un’impronta che oggi si apprezza con lo stato eccellente dei vincoli bilaterali con questi paesi ( GM -Granma It.)