
«(…) L’informatica diventerà una forza scientifica, economica ed anche politica del paese, molto poderosa (…)».
Fidel Castro
Il 18 aprile del 1970 fu presentato il primo computer cubano, il CID 201.
Da cinque mesi prima, giovani ingegneri, fisici e matematici dell’Università de L’Avana si erano incamminati nell’impegno di disegnare e costruire l’apparecchio, un impegno a grande scala perchè qualsiasi aiuto dall’estero per acquistare le parti e i pezzi necessari erano troncati dal blocco del governo nordamericano.
Ma nonostante tutto si fece. E dietro alla sfida c’era la figura di Fidel Castro, il nostro Comandante in Capo che con la sua visione del futuro aveva compreso ben presto la necessità di sostentare lo sviluppo dell’informatica e dell’industria elettronica in Cuba.
Quell’impegno permise inoltre di utilizzare il modello iniziale del primo PC in aree chiave per l’economia del paese in quegli anni, come il raccolto delle canne da zucchero e il controllo delle ferrovie.
Melchor Gil Morell, membro del Consiglio Nazionale dell’Unione degli Informatici di Cuba, lo ha ricordato ieri, giovedì 22, in una delle sessioni della Fiera e Convenzione Internazionale Informatica 2018 che si realizza nel Palazzo delle Convenzioni de L’ Avana e nello spazio fieristico Pabexpo, e che terminerà oggi .
Partendo dai risultati che si ottennero, il leader della Rivoluzione Cubana stimolò il potenziale degli specialisti e dei tecnici cubani e per il decennio del 1979 circa il99% della capacità di computo del paese era supportata dalla produzione nazionale, ha detto.
«Ma non si doveva solo produrre», ha aggiunto ancora Gil Morell.
«Fidel era conscio dell’importanza della diffusione capillare della conoscenza e dell’accesso di massa alla computazione e per questo stimolò la creazione dei Joven Club di Computazione e di Elettronica e fu l’artefice di un altro grande progetto: l’Università di Scienze Informatiche (UCI), creata nel 2002.
La UCI, ha spiegato, era un centro di nuovo tipo di portata nazionale con compiti concreti nel progetto dell’informatizzazione della società cubana e con enfasi sulla produzione di software.
Doveva diventare il motore d’avvio per lo sviluppo tecnologico», ha ricordtao ancora lo specialista nell’incontro ( GM – Granma Int.)




