
Con commoventi immagini, la musica del cantautore Silvio Rodríguez e
le parole del Premio Nazionale di Storia, il Dr. Eduardo Torres
Cuevas, è iniziato il seminario «Pensiero Strategico di Fidel Castro Ruz:
Relazioni Internazionali e Politica Estera», nel Centro d’Investigazioni della Politica Internazionale
Questo incontro accademico ha lo spirito d’approfondire l’ideologia del leader della Rivoluzione Cubana, mentre si compie il primo anno dalla sua scomparsa fisica.
Una conferenza centrale impartita da Cuevas, che è anche presidente dell’
Accademia di Storia di Cuba, e due dibattiti sule idee di Fidel Castro hanno formato la giornata d’inizio dei lavori.
«Mai come oggi è stato necessario il pensiero di Fidel», ha detto il direttore della Biblioteca Nazionale di Cuba “José Martí”, durante l’intervento principale che ha spiegato che si stanno vivendo tempi che forse sono i più pericolosi per l’umanità, in cui si tende a dimenticare la storia dei popoli e a concentrarsi nella detta società dello spettacolo.
Inoltre si è riferito a tre questioni fondamentali all’ora d’analizzare il pensiero e l’opera del rivoluzionario, statista e politico cubano.
La prima relazionata al fatto che, assieme a Lenin, Fidel rappresenta la
figura più antidogmatica e intelligente della sua epoca, perché ha saputo andare contro quello che era stabilito e trasformarlo ed anche il fattore unità, inteso come la maniera nella quale le persone si raggruppano e lavorano unite per los stesso obiettivo.
Ed è precisamente questo senso unitario che ha dato al socialismo il suo carattere umanista di uomini e donne di scienza.
Infine, Torres Cuevas ha segnalato la vigenza del legato martiano nel
Comandante in Capo assicurando che Martí non è stato un adorno per lui, ma guida ed esempio.
Per questo e per molto di più il pensiero di Fidel non entra in un chicco di mais. ( Traduzione GM – Granma Int.)