OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez ora cammina in un cortile del centro storico di questa capitale grazie all’arte che l’artista cubano José Villa Soberón domina con maestria: la scultura.
Alcuni lo chiamano “quello che fa resuscitare”, perchè il Premio Nazionale delle Belle Arti del 2008 ha posto  John Lennon in un parco di questa capitale,  ha fatto accomodare Ernest Hemingway alla barra del suo bar-ristorante favorito a L’Avana, El Floridita, come se  vivessero lì.
 Sono opere di Villa Soberón anche  Madre Teresa de Calcutta, che transita serena nel giardino del Convento di San Francisco de Asís e davanti a questo luogo c’è anche il Caballero de París – il Cavaliere di Parigi- una leggenda urbana della città, che passeggia tra piccioni e turisti.
Il giardino del Liceo Artistico e Letterario de L’Avana, nel Palazzo del Marqués de Arcos, è stato lo scenario scelto per la scultura ispirata al momento in  cui il prolifico scrittore e  giornalista andò alla cerimonia di ricevimento del Nobel di Letteratura, a Stoccolma,  in Svezia, nel 1982.
 “Molte persone portavano il frac con le decorazioni., mentre  García Márquez andò vestito con un liquiliqui” (camiciotto - poncho tradizionale dei Llanos, regione geografica del Sudamerica localizzata tra Venezuela e Colombia), ha ricordato  Villa Soberón parlando con Prensa Latina.
“In una mano ha alcuni libri e nell’altra un fiore giallo”, ha aggiunto ammirato ed ha confessato che lui accetta di lavorare solo quando si tratta di un’immagine con la quale riesce ad avere un vincolo.
La statua esiste già in Colombia, perchè fu  richiesta all’artista cubano per collocarla nel Museo dei Caraibi a Barranquilla, ma l’attuale ambasciatore di questo paese sudamericano a L’Avana, Gustavo Bell, ha insistito  che si installasse una copia qui in questa città, tante volte visitata dallo scrittore.
In accordo con Villa Soberón, la XXVI Fiera Internazionale del Libro,  che si realizza a L’Avana sino al 19 febbraio, è la cornice più propizia per inaugurare la scultura, perchè così si rende omaggio a  García Márquez per i 90 anni dalla nascita e i 50 dalla pubblicazione di *Cento anni di solitudine*. ( Traduzione GM – Granma Int.)