
“Al termine del primo semestre dell’anno attuale, il numero totale di pazienti trattati con cellule madri nell’Isola è giunto a 8 295”, ha detto a Granma il dottore in Scienze Porfirio Hernández, vicedirettore alle Investigazioni dell’Istituto di Ematologia e Immunologia.
Utilizzata per la prima volta in Cuba nel febbraio del 2004, questa tecnica scientifica molto attuale si applica già in 14 su 15 province come specialità di ortopedia e traumatologia e di angiologia. Rientrano in quest’ordine la maggior quantità dei casi seguiti con 4.059 (49 %) e 3.511 (42 %), rispettivamente.
Il dottor Porfirio ha detto che l’uso delle cellule madri si fa mediante progetti d’investigazioni che includono una limitata quantità di persone precedentemente selezionate e non come un trattamento assistenziale di massa.
Devono esistere sufficienti elementi che diano fondamenta all’assoluta sicurezza ed efficacia del metodo, che costituisce l’essenza della detta medicina rigenerativa.
Risultati promettenti sino si ottengono nei pazienti con cisti ossee, fratture complesse alle ossa, pseudoartrosi, osteoartrosi del ginocchio, tra le malattie ortopediche.
La terapia con cellule madri mostra promettenti prospettive nei malati con insufficienza arteriosa grave nei membri inferiori, ed evita le amputazioni nel 73% dei casi indicati.
Inoltre nei casi con insufficienza arteriosa cronica che li obbligava a fermare il passo per il forte dolore dopo aver camminato appena 150 metri in terreno piano, circa l’85% degli individui trattati ha ottenuto un notevole miglioramento permettendo di ampliare le distanze della passeggiata senza molestie.
Il dottor Porfirio Hernández ha aggiunto che i risultati di Cuba nella terapia cellulare sono paragonabili a quelli comunicati dai paesi con un alto livello di sviluppo. (Traduzione GM – Granma Int.)