Haydée e Melba, fiori senza paura
Quasi tutti i loro compagni erano morti, in prigione o in esilio, ma loro non ebbero timore e s’impegnarono per unire le volontà
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Quasi tutti i loro compagni erano morti, in prigione o in esilio, ma loro non ebbero timore e s’impegnarono per unire le volontà
Dal 1959 il popolo cubano ha considerato il Che come uno dei suoi. E il Guerrigliero Eroico ha corrisposto totalmente a questo affetto.
Fidel, presentando al popolo i membri del Comitato Centrale, sottolineò “che non c’è periodo eroico della storia della nostra Patria negli ultimi anni che non sia qui rappresentato”
La guerra del 24 febbraio era già scoppiata e Martí soffriva perché la direzione della Rivoluzione non si trovava ancora nella manigua per guidarla.
Per Fidel, José Martí è «il più geniale e universale dei politici cubani» e le sue idee costituiscono una «sorgente infinita di sapienza politica rivoluzionaria e umana ».
Il giovane italiano fu vittima delle serie di attentati terroristici orchestrati dagli Stati Uniti che colpirono l’Avana nel 1997
«E non è una novità, già la storia ci parlava di grandi donne nelle nostre lotte per l’indipendenza e una di loro le simbolizza tutte: Mariana Grajales (...) »Fidel Castro Ruz
Il Che scrisse anni dopo: “Arrivammo alla terra ferma, alla deriva, inciampando e costituendo un esercito di ombre, di fantasmi che camminavano come seguendo l’impulso di qualche meccanismo psichico”.