OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Le nuove misure anti immigranti del Governo di Trump, con la storiella che si tratta di un’azione per proteggere il paese hanno un costo umano significativo. Photo: EFE

L’amministrazione del presidente Donald Trump ha fatto un passo in più nell’indurimento della sua politica anti immigranti con l’implementazione

della Proclamazione 10949, un’espansione delle restrizioni di viaggio che stabilisce l’esclusione demografica selettiva e cancella con un tratto di penna il principio di riunificazione familiare.

Anche se il Governo tenta di giustificare questo oltraggio con la storiella che si tratta di un’azione per proteggere il paese, in realtà siamo in presenza di una misura che ha un costo umano significativo.

Inoltre tutto questo avviene in uno scenario complesso al quale si somma l’operativo migratorio lanciato dal governo statunitense in Nuova Orleans, nominato Catahoula Crunch, il cui obiettivo dichiarato è la detenzione e deportazione d’immigranti senza documenti, con precedenti penali.

L’operativo appunta alla detenzione di massa di immigranti di Messico, Honduras, Guatemala e El Salvador, simile all’azione che vide un ampio spiegamento di forze federali, non molto tempo fa, in varie città governate da democratici.

Seguendo con la proclamazione della Casa Bianca, la misura impone restrizioni all’entrata di cittadini di 19 paesi, dividendoli in due categorie principali: proibizione totale per 12 paesi, tra i quali Afganistan, Chad, Haiti, Iran, Libia, Somalia; e proibizione parziale per sette paesi, che include Cuba, Venezuela, Burundi, Laos e Turkmenistan.

A differenza di misure precedenti questa politica non si limita a futuri viaggiatori.

Include una revisione profonda di tutte le richieste di residenza permanente e cittadinanza di persone di questi paesi che si trovano già negli Stati Uniti anche se vivono nel paese da anni ed hanno processi avanzati. Questo ha provocato la cancellazione repentina d’interviste e azioni di naturalizzazione, ponendo migliaia nell’incertezza.

L’amministrazione sostiene che la proibizione si basa in criteri di sicurezza. Senza dubbio il Governo utilizza metriche selettive, manipola i dati sulle permanenze illegali, esclude dalla lista i paesi con indici molto alti, mentre include altri con indici molto bassi e questo suggerisce che il criterio non è obiettivo.

In quest’ordine di cose, la premessa sostenuta da Washington che gli USA dipendono dai sistemi di altri paesi per i precedenti  penali è falsa. Il paese conta con un apparato proprio per identificare minacce,indipendentemente dall’origine del sollecitante.

Per l’emigrazione cubana, l’impatto è profondo e doloroso, dato chela misura ha eliminato praticamente tutte  le vie di riunificazione familiare legale, eccetto per i familiari immediati: coniugi, figli minori e genitori di cittadini statunitensi.

Ora, famiglie che hanno aspettato da un decennio e più per un’intervista consolare, completate le documentazioni e i pagamenti, ricevono una negazione automatica grazie al proclama presidenziale.

Inoltre l’espansione della politica a coloro che già stanno negli USA, significa che i cubani che entrarono legalmente, ora vedono i loro processi fermi  indefinitamente.(GM/ Granma Int.)