OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Decine di migliaia di visitatori vanno ogni giorno nella Città Proibita unendo tradizioni e contemporaneità Foto: Yesey Pérez López

Il sole e l’intenso calore estivo di Pechino non sono ostacoli che impediscono a decine di migliaia di persone di percorrere ogni giorno luoghi emblematici della città.

Tra questi spicca la Città Proibita, uno dei complessi storici più rilevanti della Cina, ubicata al centro della capitale del gigante asiatico. Le sue porte ricevono ogni giorno decine di migliaia d’interessati a conoscere e sperimentare il luogo, di singolari valori architettonici, culturali e patrimoniali.

Dopo aver percorso i suoi spazi, sorprende conoscere che sino a 40 000 persone passano qui in una giornata. Nel 2019, il numero dei visitatori ha toccato il record annuale di 19 milioni.

Il recinto, attualmente Museo del Palazzo, si trova tra i più visitati del suo tipo nel mondo. Per quello, la preservazione della sua storia e la cura del legato culturale hanno fatto sì che il termine di «proibita» oggi è solo un riferimento storico.

UNA CITTÀ PER MOLTEPLICI FUNZIONI

La Città Proibita è stata costruita tra il 1406 e il 1420, durante il regno dell’imperatore Yongle, della dinastía Ming. Per più di 500 anni, fu la residenza di 24 imperatori delle dinastie Ming e Qing e il centro del potere politico in Cina.

Il complesso del palazzo ospitava la vita privata dell’imperatore, la sua famiglia e l’apparato amministrativo dello Stato. Copre una superficie totale di 720 000 metri quadrati, dei quali 150 000 metri quadrati sono di area costruita, con più di 70 palazzi e 9 000 abitazioni.

Porta della Divina Destrezza. Nel cartello inferiore si legge «Il Museo del Palazzo». Photo: Yesey Pérez López

Ha una lunghezza di 961 metri da Nord a Sud e 753 metri da Est a Ovest, circondati da un muro di dieci metri d’altezza che si estende per 3 400 metri.

Gli edifici sono ubicati in due grandi aree : il Cortile Esterno e il Cortile Interno. Nel primo, ci sono il Salone dell’Armonía Suprema, il Salone dell’Armonia Centrale e il Salone dell’Armonia Preservata, dove si celebrano le cerimonie importanti del paese.

Nel Cortile Interno s’incontrano il Palazzo della Purezza Celestiale e il Salone della Tranquillità Terrenale, dove vivevano l’imperatore e l’imperatrice.

La Città ha quattro porte principali: la Porta Meridiana (Wumen), la Porta della Divina Destrezza (Shenwumen), la Porta Florida dell’Est (Donghuamen) e la Porta Florida del Ovest (Xihuamen).

Questa organizzazione non solo rifletteva il potere politico, ma anche un ordine basato nella filosofia cinese tradizionale, specialmente il yin-yang, i Cinque Elementi e l’armonia tra il Cielo e la Terra.

È uno dei complessi di legno più grandi e meglio conservati del mondo. Nel 1987 fu dichiarato Patrimonio dell’ Umanità dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).

L’organismo internazionale precisa che «costituisce una testimonianza inestimabile della civiltà cinese durante le dinastie Ming e Qing».

La Città Proibita, con innumerevoli storie da raccontare, è essenziale per conoscere la cultura cinese. Sintetizza la sua cosmo visione, i valori e i poteri imperiali: il suo disegno riflette l’equilibrio cosmico e la sua architettura simbolizza la legittimità divina dell’ imperatore come mediatore tra l’ordine cosmico e il mondo umano, integrando arte, filosofia e politica in un simbolo duraturo d’identità culturale.

È molto più d’una destinazione turistica. È anche una testimonianza essenziale dello sforzo del gigante asiatico per preservare e promuovere il suo legato culturale in uno spazio dove si sintetizzano secoli di pensiero e cosmovisioni propri.

CENTO ANNI TENDENDO PONTI TRA CIVILTÀ

Il Museo del Palazzo, nome dell’istituzione che radica nella Città Proibita, fu fondato il 10 ottobre del 1925. Nel contesto del suo centenario, organizza esposizioni speciali, eventi internazionali e azioni di restauro del patrimonio.

Disimpegna un ruolo fondamentale nella promozione e la preservazione dell’eredità culturale cinese. Funziona, inoltre come un seminario dove si trasmettono tecniche tradizionali a nuove generazioni.

Tra i passi aventi tecnologici del’istituzione s’incontrano i percorsi virtuali in tre dimensioni, disponibili nella sua web, che permettono d’esplorare spazi da qualsiasi luogo del mondo e apprezzare le repliche digitali di pezzi della collezione.

Collezione di francobolli emessa dalle Nazioni Unite, con motivo del centenario del Museo del Palazzo. Photo: Yesey Pérez López

Nell’ambito internazionale, mantiene collaborazioni internazionali che comprendono il restauro di opere mediane tecniche d’avanguardia, includendo l’uso dell’intelligenza artificiale.

La progressiva digitalizzazione della sua collezione che raccoglie più della metà di 1 800 000 oggetti, è un passo importante per facilitare l’accesso del suo patrimonio culturale, permettendo che studiosi e entusiasti di tutto il mondo possano esplorare i suoi tesori.

Così il Museo riafferma la sua trascendenza per lo stabilimento di vincoli tra il passato e la Cina contemporanea, dimostrando come ha rivoluzionato da palazzo proibito a tesoro culturale, accessibile per tutti.

Recentemente, questo ruolo è stato riconosciuto con una collezione commemorativa di francobolli postali, emessi dalle Nazioni Unite. I questi si riflettono le essenze architettoniche e artistiche della Città Proibita, confermando il suo legato e la sua importanza.

Il Museo del Palazzo celebra il suo centenario, come protagonista dell’identità nazionale del gigante asiatico e testimone degli scambi multiculturali, dimostrando che la preservazione del passato può essere, nello steso tempo il ponte più solido per il dialogo globale.