Il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha espresso la sua gratitudine alla Cina per l’appoggio dato all’Isola grande delle Antille di fronte alle sanzioni e alla politica genocida che gli Stati Uniti mantengono contro la nazione caraibica.
«Ringraziamo la Cina per il suo appoggio invariabile di fronte al blocco degli USA, che asfissia il popolo di Cuba e la sua economia. Sappiamo che possiamo contare con amici come voi per continuare a denunciare questa politica genocida» , ha scritto nel suo muro in X.
La Cina precedentemente aveva respinto le tattiche coercitive e le pressioni degli Stati Uniti a altre nazioni, affermando che si oppone fermamente al blocco statunitense, e che ha votato a favore della risoluzione cubana nell’Assemblea Generale dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dal 1992.
Il portavoce della Cancellería, Guo Jiakun, rispondendo a una domanda di Prensa Latina ha affermato che questo paese nordamericano non solo non
Riflette sulle sue azioni ma intensifica la sua politica di coercizione, che viola il diritto internazionale, i principi di base delle relazioni internazionali e il diritto umanitario.
Ha reiterato l’appoggio della Cina al diritto del popolo cubano d’eleggere il suo proprio cammino di sviluppo, a difendere la sua sovranità e respingere le ingerenze esterne.
Inoltre ha incitato Washington ad adottare misure concrete per migliorare le sue relazioni con L‘Avana e contribuire alla pace e alla stabilità nella regione.
Il Movimento Nazionale d’Amicizia e Solidarietà Mutua Venezuela-Cuba ha condannato in forma energica quello che ha chiamato «pressioni e argomenti fallaci» del Dipartimento di Stato statunitense sul tema del blocco imposto all’Isola.
Un comunicato del gruppo solidale ha denunciato che questi sono esercitati in «maniera cinica e ricorrente» con l’utilizzo di tattiche che incidono nel «ricatto politico ed economico».
Ha sottolineato che tentano d’indurre nazioni sovrane a tradire la loro storia e la loro coscienza, cercando di torcere il voto nella ONU contro il criminale blocco imposto a Cuba, che si realizzerà il 28 e 29 ottobre prossimi.





