OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

L’attuale tendenza della politica estera degli USA, indirizzata ad aumentare i livelli di confronto e aggressione nella regione è stata dimostrata durante un intervento del  mandatario di questo paese, Donald Trump, nella ONU.
Di fronte alla «chiarezza» del massimo capo della Casa Bianca, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha denunciato il cinismo di definire la nazione delle Antille «Stato patrocinatore del terrorismo», e ha sottolineato che «istituzioni bancarie e finanziarie di tutto il mondo sono intimidite e sanzionate con qsuata falsa accusa ch priva Cuba di  crediti imprescindibili».
Questa menzogna sostenuta da Washington, è stata posta in evidenza nel seno dell’Assemblea Generale della ONU, quando il cancelliere dell’Isola, Bruno Rodríguez Parrilla, ha dichiarato che questa calunnia «con fini di coercizione  politica», non la «condivide questa organizzazione, nè nessun altro dei suoi Stati membri».
Recentemente, il Governo statunitense ha annunciato che destinerà 1 800 milioni  di dollari per progeti di aiuti esteri . Di questi, 400 milioni saranno per l’America Latina, indirizzati ad affrontare «i regimi» di Nicaragua, Venezuela e Cuba.
E inoltre: il denaro del contribuente statunitense, del cittadino comune che vede diminuire un giorno dopo l’altro le sue possibilità economiche e sociali, mentre la Casa Bianca dilapida milioni per cambiare governi che non si piegano ai suoi interessi. 
La notifica ufficiale segnala anche che i fondi deviati si consegneranno per rinforzare la guida globale statunitense, per contenere la presenza cinese in Africa e in America Latina. 
Nel contesto latino americano, la strategia estrapola le relazioni commerciali verso un terreno nel quale le minacce si traducono in misure coercitive che aumentano le tensioni internazionali.
E cerca d’isolare e debilitare i governi di Cuba, Venezuela e Nicaragua, che incarnano modelli alternativi di sviluppo politico e sociale,evidenziando una nuova scalata della vecchia dottrina interventista statunitense.
In questo scenario, la Casa Bianca non ha concesso il permesso del visto a Tania Margarita Cruz, prima viceministro di Salute Pubblica di Cuba che, al fronte della delegazione dell’Isola, doveva partecipare al Consiglio Direttivo 62º dell’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS), evento che  è iniziato luncdì 29 settembre, esattamente a Nuova York. Inoltre è stato negato il visto a un altro membro della delegazione. 
Il mandatario cubano, a questo proposito, ha sostenuto in X: «Migliaia di professionisti cubani hanno prestato e prestano servizi medici nella maggioranza dei paesi  dell’ America Latina e i Caraibi. 
Gli USA violano i loro obblighi come sede dell’OPS/OMS, privando la delegazione di Cuba a partecipare nell’Organizzazione».
La  funzionaria ha precisato che l’Isola grande delle Antille «è la nazione che ha contribuito maggiormente nell’emisfero alla garanzia della copertura sanitaria a livello regionale».
Il richiamo all’unità, la solidarietà e la resistenza politica non può essere più chiaro nè urgente. L’America Latina deve rinforzare la sua integrazione sovrana contro questi attacchi che cercano di relegarla come meri pezzi di un tavolo da gioco nelle lotte  geopolitiche globali, (GM/ Granma Int.).