
A Gaza l’immagine è dantesca: bambini mutilati, ospedali distrutti famiglie intere eliminate sotto le macerie morti per fame. Il contesto si riduce a una sola parola: genocidio. Il mondo intero è testimone di questa barbarie, sofferta da tutta l’umanità meno che dal Governo degli Stati Uniti.
Per la sesta volta la Casa Bianca, nel Consiglio di Sicurezza della ONU ha impedito l’approvazione di un progetto di risoluzione che permetterebbe il cessate il fuoco a Gaza, e questo dimostra la sua storica posizione d’appoggio senza condizioni a Israele, come ha denunciato il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.
La proposta, presentata da dieci membri non permanenti del Consiglio (Algeria, Danimarca, Slovenia, Grecia, Guyana, Paquistan, Panama, Repubblica della Corea, Sierra Leone e Somalia), ha ricevuto l’appoggio di Russia, Cina, Francia e Regno Unito –che hanno la sedia permanente, ma non degli Stati Uniti.
Questa sola opposizione ha frenato le illusioni della fine del conflitto e ha dato luce verde per continuare il massacro.
«La nostra opposizione a questa risoluzione non sarà una sorpresa», ha precisato la rappresentante statunitense, Morgan Ortagus, prima della votazione.
Chiaro che non lo era, come non è un sorpresa che nella stessa nazione che si chiama terra della «libertà e la democrazia», le manifestazioni a favore della Palestina sono stata brutalmente represse.
La posizione statunitense è un riflesso dell’influenza della lobby pro Israele nelle decisioni del Governo e di considerazione strategica, dato che gli Stati Uniti, tradizionalmente, hanno tenuto Israele come alleato chiave nella regione e hanno giustificato il loro appoggio in termini d’interesse di sicurezza nazionale.
Contro ogni opinione internazionale, la potenza del Nord mantiene l’udito sordo di fronte al grido della Palestina per la crisi umanitaria, e ricerca l’inesistente in America Latina e nei Caraibi, per provocare lo stesso caos che vediamo in Medio Oriente, e così, come una buona opportunista, impadronisrsi di tutte le ricchezze che esistono in questa regione. (GM/Granma Int.)