OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
La nave dell’ALBA toccherà diverse destinazioni dell’America Latina e dei Caraibi, per costruire le basi di una rete logistica sovrana. Photo: Jose M. Correa

Nel 2014, l’America Latina, con i Caraibi, fu dichiarata  Zona di Pace.

In  questo territorio, i paesi non si sanzionano gli uni con gli altri e non si minacciano con navi di arsenali nucleari.

Non tentano di togliere legittimità ai governi legalmente stabiliti, ma li appoggiano, perché offrire la mano a uno Stato è anche aiutare i suoi popoli.

In questi giorni, quando il Venezuela è militarmente assediato dall’impero stauunitense, e Cuba sa d’essere  continuamente aggradita dallo stesso nemico, i loro popoli dimenticano la distanza e creano ponti per materializzare i desideri condivisi tra Fidel e Chávez, che furono anche le aspirazioni di Bolívar e Martí: l’America unita, dal Rio Bravo alla  Patagonia.

UNA ROTTA PER LA SOLIDARIETÀ

Come la pace si muove per i Caraibi, di un purissimo bianco, anche se la salsedine lo vorrebbe profanare …

E  nella cabina, al centro, vigilando il carico, quegli occhi –quelli di Chávez– lanciano, non missili, ma messaggi per far sì che il mondo ricordi che  Nuestra America non è sola. 

Così,, mentre le navi e i sottomarini degli Stati Uniti puntano i loro cannoni verso il  Venezuela, dal porto di La Guaira è partita la nave Manuel Gual,  poi ricevuta nella Zona di Sviluppo Speciale Mariel, con la presenza dei membri del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito, il primo ministro Manuel Marrero Cruz e la prima segretaria del Partito in Artemisa, Gladys Martínez Verdecia, con Yudí Mercedes Rodríguez Hernández, membro della Segreteria del Comitato Centrale e capo del suo Dipartimento di Attenzione ai Servizi e l’ambasciatore del Venezuela nell Isola, Orlando Maneiro.

Si trata della prima traversata della rotta navale e commerciale dei paesi  dell’ ALBA-TCP, difornte alla ncessità di una soluaione di trasporto regionale marittimo proposta nella cornice del  xxiv Vertice dell’alleanza, nel dicembre del 2024.    

Questo «coraggiosa imbarcazione» è, come ha detto il ministro interino del Commercio Interno e l’Investimento Straniero, Carlos Luis Jorge Méndez, portatrice «non solo di un prezioso carico di beni materiali, ma soprattutto dell’affetto sincero del popolo e del Governo del Venezuela per Cuba».

«È, ha detto, un modo per ricordare che i nostri popoli quando si unscono sono più forti e più liberi (..)  una scommessa per un futuro  condiviso, lo sviluppo congiunto e il sogno che le nostre nazioni possano prosperare sulla base della  complementarità e dell’unità, senza dipendere da nient’altro che la forza dei nostri popoli.

«Che ogni nave che percorre i Cariabi in questa rotta serva per onorare la memoria di Fidel e Chávez y (…) per fomentare la certezza che stiamo   costruendo insieme un destino più giusto, sovrano e prospero per i nostri popoli.  Mentre alcuni impongono blocchi e sanzioni, noi apriamo cammini di fraternità», ha detto, ed ha reiterato la condanna dell’Isola grande delle Antille dello spiegamento di forze e mezzi militari degli USA nei Caraibi e la guerra di disinformazione che realizzano per giustificare un’aggressione contro la nazione sudamericana.

 Circa 6 100 tonnellate di prodotti, come alimenti per il rifornimento e per animali, fertilizzanti e sementi sono arrivati nei contenitori della Manuel Gual. Con questo viaggio inaugurale della Rotta ALBA, l’ esperienza si converte in un modello commerciale che permetterà di diminuire costi logístici, impulsare nuove nicchie produttive, ampliare il mercato per i produttori e generare benefici diretti ai consumatori.

Senza dubbio non solo costituisce uno strumento regionale d’independenza in materia economica, come sognavano Fidel e Chávez  creando l’ ALBA: si tratta di una dimostrazione di solidarietà complementarietà e collaborazione per eaffrontare impegni sociali, ha detto Orlando Maneiro.

È  l’espressione dell’impegno e della volontà politica dei Capi di Stato e di Governo dei paesi membri, con l’integrazione basata in  principi d’equità e resistenza all’imperialismo, ha precisato.   

La nave dell’ALBA, dopo questo viaggo toccherà diverse destinazioni dell’America Latina e dei Caraibi per stabilire le prime rotte marittime regolari e si realizzino cosi le basi d’una rete logistica sovrana.

 

CUBA NON TACERÀ MAI DI FRONTE ALL’INGIUSTIZIA

L’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), con il Capítolo Cubano dell’Internazionald Antifascista, ha mostrato nel fine settimana in tutto il paese, il suo appoggio assoluto al popolo del Venezuela, minacciato dallo spiegamento militare statunitense nei Caraibi.

A L’Avana hanno presidieduto l’incontro Teresa Amarelle Boué, membro del Buró Politico del PCC e segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane; Inés María Chapman Waugh, vice prima ministro; Fernando González Llort, Eroe della Repubblica e presidente del ICAP, e Orlando Miguel Maneiro, ambasciatore del Venezuela.

Con la premessa che «il Venezuela non è una minaccia, il Venezuela è  la speranza», sono state condannate le dichiarazioni sul narcotraffico e il paramilitarismo, senza fondamenta legali, promosse dall’Amministrazione statunitense, che pretendono di vulnerare la sovranità, l’integrità territoriale e l’auto determinazione del paese fraterno.

Fernando González Llort ha dichiarato che il ICAP sostiene le azioni che il governo di  Nicolás Maduro decide d’implementare per garantire la sicurezza del paese: «Tengano presente che il  Venezuela non è solo. Cuba non tacerà mai di fronte all’ingiustizia e difenderemo la verità, l’uguaglianza, i diritti dei nostri fratelli venezuelani».

Santiago si trova a lato della culla di Bolívar e Chávez, come ha dimostrato in un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, internazionalisti dell’Isola che hanno prestato servzio in questa terra.

«Ricordo con affetto l’accoglienza del fraterno popolo venezuelano quando ho prestato assistenza medica nel 2003», ha detto la dottoressa Arelis Machado Elías, e ha denunciato che l’imperialismo «non sopporta che le idee progressiste perdurino nei popoli».

I cienfuegheri hanno domandato la fine dell’ostilità contro il Venezuela e l’America Latina, che sono un’evidenza del carattere extra territoriale e coloniale, che viola la pace regionale con le azioni imperialiste.

Nel cinema La Rotonda, di Santa Clara, si è chiamato a rispettare la regione come Zona di Pace, libera da armi di sterminio di massa.  

Il popolo di Bayamo ha usato la parola come una trincea di dignità.

Il verbo solidale, affilato come un machete insorgente, ha costruito un ponte sui Caraibi per abbracciare il Venezuela, minacciato con falsi pretesti di falsi fantasmi del narcotraffico.

E Ciego de Ávila è stata a sua volta scenario di solidarietà e appoggio  internazionalista.

«Se gli yanquee fossero giusti, invece di una minaccia per la sua sicurezza nazionale riconoscerebbero che il Venezuela è una speranza per gli altri popoli del Terzo Mondo.

Ma non posziamo chiedere all’olmo di fare mele», ha assicurato la giovane Carla López, nella sede guantanamera del ICAP.

Camagüey ha reclamato di togliere le mani da questo paese con il quale il popolo cubano ha una speciale relazione da più di due decenni.

Nella manifestazione è stato reiterato il diritto all’autodeterminazione dei popoli eleggendo democraticamente il loro cammino. (GM/GranmaInt.)