OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Lacoste

Nel 1983, il presidente repubblicano Ronald Reagan diede origine alla Fondazione Nazionale per la Democrazia, conosciuta con la sua sigla in inglese NED (National Endowment for Democracy).

Dagli inizi questo organismo, con l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), ha funzionato come una della braccia economiche della politica d’ingerenza del governo degli USA, finanziando organizzazioni non governative (ONG) e fondazioni che si travestono con nomi di valori molto lodevoli, come democrazia o libertà, che però perseguono il cambio dei governi che non si subordinano alle politiche di Washington.

Queste politiche d’ingerenza sono state sviluppate in molti paesi del mondo, soprattutto quelli che che gli Stati Uniti considerano il loro cortile posteriore : l’America Latina e i Caraibi.

Com’è dettagliato nella web della NED, il programma LAC della National Endowment for Democracy ha offerto un appoggio fondamentale per promuovere –si presume- la democrazia nei paesi con quelli che loro considerano i regimi più autoritari: Cuba, Nicaragua e Veneuzuela.

Secondo loro, due paesi in transizione, Ecuador e Bolivia, hanno offerto importanti opportunità per rovesciare la precedente legislazione «autoritaria» sulla libertà d’espressione e l’indipendenza giudiziaria e per fomentare la partecipazione cittadina nei processi elettorali.

Riportano che hanno ampliato quello che considerano i programmi anti corruzione, dei media digitali e dei diritti umani, così come la NED ha riaffermato impegni con i paesi più grandi della regione: Brasile e Messico che per loro attualmente affrontano le minacce dei governi populisti di destra e sinistra rispettivamente.

Come si può apprezzare, l’organismo definisce come «i regimi più autoritari» quelli di Cuba, Nicaragua e Venezuela, paesi che sono stati apertamente aggrediti attraverso la rete delle fondazioni e delle ONG di questa entità e diffamati dai media di comunicazione che ugualmente sono finanziati attraverso queste organizzazioni o da altre similari.

Nella web della NED s’informa anche che il 30 novembre del 2018 ci fu un incontro al quale parteciparono il senatore democratico Robert «Bob» Menéndez, e l’integrante repubblicana della Camera dei Rappresentanti, Ileana Ros-Lehtinen, due noti attivisti contro i processi popolari della regine e con vincoli con i settori più reazionari dell’emigrazione cubana radicata a Miami.

Con loro parteciparono all’incontro il presidente della NED, Carl

Gershman, e l’amministratore della Usaid, Amb. Mark Green, con

l’obiettivo di promuovere presunti leaders in Cuba, Nicaragua e Venezuela.

Gershman approfittò dell’opportunità per ingraziare la congressista

Ros-Lehtinen per il suo incrollabile appoggio al lavoro degli attivisti

«democratici» di tutto il mondo, e le regalò una stampa incorniciata della Dea della democrazia, costruita in Piazza Tiananmén, in Cina, circa trent’anni fa.

Poi la direttrice senior della NED per l’America Latina e i Caraibi , Miriam Kornblith, partecipò a un dibattito con attivisti di Venezuela e Cuba. Inoltre «l’evento aveva riunito agenzie di sviluppo e legislatori degli USA con leaders democratici di Cuba, Nicaragua e Venezuela».

CUBA NEL MIRINO

Dal trionfo della Rivoluzione Cubana, nel 1959, gli Stati Uniti hanno cercato per tute le vie di forzare un cambio di governo nell’Isola.

Il criminale blocco economico, commerciale e finanziario che in forma illegale e unilaterale Washington mantiene contro Cuba, che è stato condannato dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale in 29 votazioni nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è, senza dubbio l’ esempio più concreto di questa aggressione sistematica che il governo statunitense mantiene contro il nostro popolo.

Quelli che fomentano il blocco hanno confessato in varie opportunità che questa serie di misure ha l’obiettivo d’asfissiare il popolo cubano, provocare caos e generare un cambio di governo e di sistema politico.

Durante gli anni della pandemia- 2020 e 2021- l’amministrazione

statunitense (prima con la conduzione di Donald Trump e ora con

Joe Biden) ha approfondito il blocco con nuove misure.

È stata bloccata l’entrata di medicinali, di respiratori, di combustibili e di risorse economiche per affrontare la crisi provocata dalla

COVID-19. In questa cornice sono state fomentate proteste per destabilizzare il Governo e tentare di dare all’Isola il colpo finale ( un nuovo tentativo fallito, che ha generato malessere e sofferenza nel popolo cubano, ma non è riuscita a piegarlo).

Nel capitolo dedicato a Cuba nella web della NED, si mostra la

lista delle risorse che nel 2020 questo organismo ha destinato alla promozione della destabilizzazione.

I dati diffusi dalla NED, durante quest’anno rivelano che sono stati investiti più di cinque milioni di dollari (5 077 788) con questo proposito, ai quali vanno sommate le risorse apportare alle ONG e alle fondazioni che non appaiono nel capitolo di Cuba, ma che agiscono contro l’Isola e inoltre vanno aggregati i fondi canalizzati attraverso la Usaid e altre organizzazioni similari.

Riproduciamo la lunga lista che la NED ha pubblicato il 23 febbraio del 2021 nel suo sito web, nel quale sono dettagliate le ONG e le fondazioni che hanno ricevuto denaro pe intervenire in Cuba nel 2020 con cifre che vanno dai 20 000 ai 650 000 dollari).

-Piattaforma Internazionale dei Diritti Umani in Cuba (per le

   relazioni UE-Cuba): $ 87 253

-Cubalex (per denunce di violazioni dei D. U.): $ 150 000

- Fondazione Cartel Urbano (per trasformare artisti di hip hop in

   leaders): $ 110 000

-Istituto Nazionale Democratico per Temi Internazionali (per

   ridurre la Violenza di genere): $ 500 000

-Libertà d’informazione (per nuove forme d’informare): $ 80.000

-Editoriale Hypermedia Inc.: $ 93 941

-Centro Latinoamericano per la Non violenza: $ 48 597

- Istituto di Comunicazione e Sviluppo: $ 79 300

-Trasparenza Elettorale: $ 74 945

-Investigazione e Innovazione (per reti regionali dei

   media): $ 74 000

-Osservatorio Cubano dei Diritti Umani: $ 150 000

-Libertà d’ informazione (per coperture sportive): $ 50 000

-Agora Cuba Inc. (per informazione): $ 75 860

-Associazione Diario de Cuba: $ 215 000

-Libertà dell’informazione: $ 72 000

- Fondazione per i Diritti Umani in Cuba, Inc.: $ 126 000

-Istituto Cubano per la Libertà d’Espressione e Stampa: $ 146 360

-Libertà dell’informazione (media periodistici): $ 56 500

-Cultura Democratica (per le arti): $ 49 106

-Libertà dell’ informazione (assistenza a giornalisti e blogueros): $ 33 180

-Direzione Democratica Cubana (società civile): $ 650 000

-Idee e valori democratici (per popolazioni marginali): $ 23 500

-Libertà d’informazione (per media indipendenti): $ 75 000

-Resa dei conti e governabilità: $ 120 267

-Promozione dell’uso di dati nel giornalismo in Cuba: $ 91 319

-Governo e Análisis Política a.c.: $ 115 000

-Associazione Civile Cronos (per l’innovazione nel giornalismo):

$ 80 000

-Libertà d’informazione (lavoro nelle reti sociali): $ 50 000

-Istituto Interamericano dei Diritti Umani: $ 95 000

-Libertà d’informazione (pensiero critico): $ 99 980

-Centro per l’impresa privata internazionale: $ 309 766

-Istituto Stampa e Società: $ 70 523

-Fondazione Spazio Pubblico (media indipendenti): $ 108 000

-People in Need Slovakia (per la società civile): $ 60 000

Clovek contra tisni, o.p.s. (per media giornalistici): $ 150 882

-Istituto Politico per la Libertà: $ 85 000

-Arlenica, Arte, Linguaggio e Investigazione per il Cambio Sociale,

   un Supplemento: $ 11 940

-Centro por una Cuba Libera (per i diritti umani): $ 80 000

-Istituto delle Relazioni sulla Guerra e la Pace (IWPR): $ 145 230

- Gruppo Internazionale per la Responsabilità Sociale Corporativa in Cuba (appoggio ai sindacati indipendenti, ai lavoratori autonomi e ai diritti del lavoro): $ 230 000

-Vista Larga Foundation Corp (per scrittori e artisti): $ 83 000

-Idee e valori democratici (per interventi in diversi

   settori): $ 71 339

Fonte: diariocontexto.com.ar (GM – Granma Int.)