
L’Avana si avvicina al suo V Centenario e ogni giorno scopriamo nuovi segreti delle sue strade, delle piazze, dei suoi castelli coloniali e della sua gente.
La cosmopolita città restaura il suo vecchio volto signorile e si creano nuovi centri per la cultura e la ricreazione.
Questa popolosa città e la più abitata di Cuba e di tutti i Caraibi insulari, con una popolazione superiore ai due milioni di abitanti ed è il principale centro della vita politica, economico e socioculturale della nazione. Vi sono le sedi delle principali autorità di Governo e della politica dell’Isola, così come delle più importanti istituzioni culturali e scientifiche del paese.
Nel 1982, il suo Centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità per
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).
In accordo con una legge approvata nell’agosto del 2010 dall’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, il Parlamento cubano, questa provincia ha preso il nome di La Habana (in spagnolo, L’Avana in Italiano, eliminando ufficialmente il *Città, inutile dopo la scomparsa della provincia omonima approvata dalla stessa legge.
La città si divide amministrativamente in 15 municipi.
Fondata nella primavera del 1514, più a sud, con il nome di San Cristóbal de La Habana, la tradizione riconosce come data della sua fondazione il 16 novembre del 1519, quando il conquistatore spagnolo Diego Velázquez, a nome dei re di Spagna, stabilì il suo terzo e definitivo insediamento, quello attuale.
Sviluppata partendo da un nucleo originale di popolazione, la città è la fusione di differenti località. Secondo i dati apportati dall’Ufficio Nazionale di Statistica e Informazione (ONEI) la provincia conta con 49 quartieri, 329 reparti e 6 insediamenti per un totale di 414 unità speciali o località ufficialmente riconosciute.
È un fatto rilevante che L’Avana coloniale sia organizzata attorno a tre piazze principali che attualmente sono completamente restaurate: la Piazza de Armas o del Governo, quella di San Francisco di Assisi e quella del Mercato, chiamata la Piazza Vieja, una delle più frequentate.
Inoltre godono del favore dei cittadini e dei visitatori nazionali e stranieri, per la loro bellezza architettonica, la Cattedrale de L’Avana con la sua piazza localizzata nel cuore del centro coloniale della città che, dedicata alla Vergine Maria dell’Immacolata concezione, è la sede dell’arcidiocesi de L’Avana.
Testimone della storia, la Cattedrale, la cui costruzione è avvenuta tra il 1748 e il 1832, è in stile barocco e viene considerata della corrente toscana, per le sue due torri campanarie laterali. Il suo tempo cattolico forma un rettangolo con tre navate e otto cappelle laterali, divise da grossi piloni.
Il pavimento è di marmo bianco e nero. Le sculture e i lavori d’oreficeria dell’altare, così come quelli dell’altare maggiore, sono stati realizzati dall’italiano Bianchini ed eseguiti in Roma nel 1820 con la direzione del famoso scultore spagnolo Antonio Solá.
Tra questi altari si osservano tre affreschi originali del pittore italiano Perovani. I dipinti all’interno sono del pittore francese Jean-Baptiste Vermay.
Per la contentezza degli avaneri è stato restaurato anche il parco della Piazza del Cristo, sempre affollata, come il Paseo del Prado, con il suo imponente Capitolio, che ha ripreso poco e poco la sua sua maestà e una sua nuova dignità. Attorno a questa transitata arteria si localizzano vari hotels, tra i quali il Sevilla, il Parque Central, il Saratoga, il Telégrafo e il Inglaterra, che aperse le porte nel 187 e da allora è stato uno dei più noti tra le istallazioni di questo tipo che radicano qui.
Imponente, il Gran Teatro de L’Avana Alicia Alonso, si trova nell’angolo sud ovest del boulevard pedonale San Rafael, nel lato ovest del Parco Centrale.
È la più vecchia istituzione teatrale attiva dell’America Latina, inaugurata il 18 febbraio del 1838, con allora, il nome di Gran Teatro de Tacón. Questo edificio,opera dell’architetto Antonio Mayo, che lo ha concepito con uno stile eclettico predominante, è oggi la sede del Balletto Nazionale di Cuba, una delle principali istituzioni culturali della capitale cubana e, architettonicamente, uno dei simboli della città.
Questo teatro è stato nel suo momento il più grande e lussuoso del continente americano e per le sue qualità tecniche, il terzo del mondo orbe, dopo la Scala di Milano e l’Opera di Vienna. Vicino s’incontrano il già Centro Asturiano de L’Avana, attuale sede delle collezioni d’Arte Universale del Museo Nazionale delle Belle Arti, e il Cinema Payret.
È che L’Avana è una città da camminare per stupirsi in continuazione. e per questo la prima cosa è provare curiosità, come disse il famoso intellettuale cubano Alejo Carpentier, per meravigliarsi della sua gente, il meglio di tutto; per restare affascinati con la sua architettura, della detta *città delle colonne*; della casa cubana tradizionale (un po’ andalusa, un po’ araba); dei vecchi palazzi avaneri, o delle residenze babiloniche, come scrisse lo scrittore colombiano Gabriel García Márquez, Premio Nobel di Letteratura.
Ci può essere qualcosa di più affascinante del lungomare de L’Avana che fa un arco perchè si possa ammirare tutta la città con uno sguardo?
E vedere l’entrata della sua sorprendente baia a borsa che penetra nel porto e sembra essere stata dipinta a mano?
Ammirare le fortezze coloniali El Morro e La Cabaña, in quel promontorio di pietra, con cui la rada chiude (chiave d’oro, protettrice per la sua posizione strategica), formando un poligono di passaggi e un sistema di terrazze degradanti verso il mare, con il fine di creare successive cortine di fuoco difensivo da dove si vede tutta la città con un’altra prospettiva?
Non è casuale che il porto fosse ammirato sin dai tempi lontani della colonia, dai viaggiatori di tutte le nazioni e anche da Alejandro Humboldt (Friedrich Wilhelm Heinrich Alexander Freiherr von Humboldt, Alemania, 1769-1859), un geografo, naturalista ed esploratore tedesco, considerato il *Padre della Geografia Moderna Universale* e il *secondo scopritore* dell’Isola, dopo Cristoforo Colombo.
Ed è favoloso camminare L’Avana per ammirare la sua architettura, il suoi tetti mudéjar, il ferro battuto tornito in balaustre e cancelli, e porte in stile spagnolo.
A volte, dato che camminiamo tanto nella nostra capitale, non ci accorgiamo delle bellezze nascoste.
Alcuni amici dicono:“Perchè camminare sempre per gli stessi posti? “
Grave errore. Si devono rastrellare la sue strade e i quartieri pieni di leggende, la città non è mai la stessa. La cosa più bella è la sua gente pittoresca e allegra, amabile e ospitale, dove nessun visitatore si sente straniero.
I visitatori, decenni fa, apprezzavanao molto la sua cucina e le sue specialità: fagioli neri con un tocco meraviglioso, riso con pollo cucinato con la birra, fricassea di pollo, tamales (polenta) in casseruola, fritture di mais, di malanga, tostones, ossia banane fritte schiacciate col pugno, ajiaco tipico (una sorta di minestrone) gelati di frutta, dolci cubani, gli strilloni della frutta e di altri prodotti.
Siamo eredi di una delle migliori cucine del mondo: la spagnola.
Il quartiere cinese a sua volta e nel tempo è stato una delle attrazioni di questo privilegiato angolo dell’Isola. Contava sulla magia della sua cucina, che ha fama mondiale ed aveva uno dei teatri cinesi più straordinari dell’America Latina.
L’Avana ha il privilegio d’accogliere nel suo seno festivals di tutte le arti, dal cinema al balletto classico, dalle belle arti alla musica. Non va dimenticato che organizza ogni anno la tradizionale Fiera de L’Avana, la più importante fiera commerciale della regione.
CITTÀ MERAVIGLIA DEL MONDO
D’altro lato e non meno importante è che L’Avana è una delle vincitrici del Concorso Internazionale New 7 Wonders Cities, il cui risultato è stato annunciato il 7 dicembre del 2014, nel quale milioni di persone nel mondo hanno eletto le sette meravigliose a livello mondiale. La capitale cubana, con j Beirut (Líbano), Doha (Catar), Durban (Sudafrica), Kuala Lumpur (Malesia), La Paz (Bolivia) e Vigan (Filippine), hanno vinto la singolare competizione.
È che questa città, L’Avana, non ha uguali e attrae come una calamita i suoi e gli estranei. ( Traduzione GM – Granma Int.)