Dopo tre giornate nelle quali sono stati articolati progetti, esperienze e strategie comunicative per creare con il pubblico uno spazio di dibattito ideologico, è terminato a L’Avana il 1º Festival Internazionale Granma-Rebelde Nella manifestazione di chiusura alla quale ha partecipato la membro della segreteria del Comitato Centrale del Partito, Yudí Rodríguez Hernández, a capo del suo Dipartimento d’Attenzione ai Servizi e la membro del Comitato Centrale Yuniasky Crespo Baquero, a capo del Dipartimento Ideologico, sè stato consegnato un riconoscimento al quotidiano Juventud Rebelde per i 60 anni di storia e militanza con Cuba e con i giovani che riflette nelle sue pagine.
Yuniel Labacena Romero, direttore di Juventud Rebelde, parlando dell’evento, ha detto che il Festival si è consolidato come uno «spazio massivo e aperto, che ha integrato con successo il dibattito, l’espressione culturale, la proposta feriale e la partecipazione diretta della comunità».
Yoerky Sánchez Cuellar, direttore del quotidiano Granma, ha convocato al secondo incontro, che si realizzerà il prossimo anno, e ha precisato che una delle conclusioni principali che trascende è la necessità di continuare a difendere la pace di fronte a blocchi illegali e alla minaccia diretta dell’imperialismo.
Labacena Romero ha detto che la vera grandezza del Festival si è evidenziata non solo in cifre di partecipazione, ma nella qualità dell’interazione popolare, la combinazione delle attività politiche e culturali, e questo ha permesso al popolo e ai media delle stampa, nazionali e internazionali, di configurare un progetto di comunicazione collaborativa per un mondo migliore possibile.
Hanno partecipato Emilio Lozada García, capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del CCPCC; Roberto Pérez Jiménez, capo del Dipartimento dell’ Organizzazione e Meyvis Estévez Echevarría, prima segretaria del Comitato Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti.




